Ciao Amici, il libro di cui ci parla oggi Marianna è HAI CAMBIATO LA MIA VITA, primo romanzo autoconclusivo della duologia The Law of Moses di Amy Harmon, pubblicata il 26 gennaio dalla casa editrice Newton Compton. Una storia romantica e delicata, con la giusta dose di suspense e un tocco di misticismo. Venite a scoprire cosa ne pensa Marianna.
Titolo: Hai cambiato la mia vita
Autrice: Amy Harmon
Editore: Newton Compton
Data di pubblicazione: 26 gennaio 2017
Serie: The Law of Moses #1
SINOSSI
Lo trovarono nel cesto della biancheria di una lavanderia a gettoni: aveva solo un paio di ore di vita. Lo chiamarono Moses. Quando dettero la notizia al telegiornale dissero che era il figlio di una tossicodipendente e che avrebbe avuto problemi di salute. Ho sempre immaginato quel “figlio del crack” con una gigantesca crepa che gli correva lungo il corpicino, come se si fosse rotto mentre nasceva. Sapevo che il crack si riferiva a ben altro, ma quell’immagine si cristallizzò nella mia mente. Forse fu questo ad attrarmi fin dall’inizio. È successo tutto prima che io nascessi, e quando incontrai Moses e mia madre mi raccontò la sua storia, era diventata una notizia vecchia e nessuno voleva avere a che fare con lui. La gente ama i bambini, anche i bambini malati. Anche i figli del crack. Ma i bambini poi crescono e diventano ragazzini e poi adolescenti. Nessuno vuole intorno a sé un adolescente incasinato. E Moses era molto incasinato. Ma era anche affascinante, e molto, molto bello. Stare con lui avrebbe cambiato la mia vita in un modo che non potevo immaginare. Forse sarei dovuta rimanere a distanza di sicurezza. Ma non ci sono riuscita. Così è cominciata una storia fatta di dolore e belle promesse, angoscia e guarigione, vita e morte. La nostra storia, una vera storia d’amore.
 
RECENSIONE
Care Dame la storia che vi presento oggi si potrebbe definire come un mix fra paranormal con leggere sfumature Thriller, in special modo verso il finale  in cui verrà dipanato il mistero che aleggia  fin dall’inizio nella cittadina di Levan,Utah.  Questa storia pur non appartenendo ai generi letterari che sono più nelle mie corde, mi ha incollata completamente alle pagine.
 I protagonisti sono Moses e Georgia. Si può dire che sono legati entrambi da sempre perché Moses ha avuto una certa notorietà fin dal suo primo vagito. È uno di quei bambini che si ritrovano al centro delle attenzioni dei media a causa del comportamento sconsiderato e spesso disumano degli adulti. Moses è stato abbandonato alla nascita, in una cesta, di qui il suo nome che richiama il personaggio biblico. Sua madre era una tossicodipendente che è viene rinvenuta morta pochi giorni dopo che lui è stato trovato in una lavanderia a gettoni e portato in ospedale. A causa delle condizioni delle madri, i bambini come Moses sono da sempre tenuti sotto osservazione poiché spesso purtroppo nascono con le medesime dipendenze del genitore o sviluppano altre molteplici gravi patologie. Per questo motivo quando il piccolo Moses sviluppa la sua singolare ed inquietante vena artistica, viene immediatamente sottoposto a terapie farmaceutiche poiché creduto affetto da allucinazioni dovute a psicosi.
Moses è un mezzo, potremmo considerarlo uno strumento  in mano ad altri che vogliono disperatamente comunicare un ultimo messaggio ma la gente non crede in tutto ciò e per questo motivo egli si troverà nei guai molte volte. L’unica persona a credere in lui è  Bibi, la bisnonna materna, al secolo Kathleen, figura dall’indescrivibile dolcezza, calore e comprensione. Lo accoglierà definitivamente dopo quasi due decenni trascorsi sballottato da una famiglia all’altra in cui poteva rifugiarsi da lei soltanto in estate. È così che Moses giunge a Levan e approfondisce definitivamente la conoscenza di Georgia.
Georgia è cresciuta fin da piccola con il racconto della nascita di Moses, perché a Levan questo “bambino del crack” è, suo malgrado, famigerato e guardato con sospetto a causa delle sue opere. Lei ha diciassette anni ma mostra fin dall’inizio una tenacia ed un caratterino di tutto rispetto. È affascinata da questo bel ragazzo di colore, dagli occhi verdi, è  insofferente alla presenza altrui, perennemente irrequieto, sempre immerso nella propria solitudine e capace di creare vere e proprie opere d’arte. I dipinti di Moses possiedono un’anima nonostante spesso rechino messaggi confusi, seducono ed al tempo  stesso inquietano, proprio come l’artista, ma agli occhi della ragazza gettano una malia come la mano che li ritrae.
Georgia è figlia di due insegnanti di Ippoterapia ed ha una dote straordinaria con i cavalli e con le persone, sa leggerle oltre la superficie, sa entrare in contatto con loro  con molta grazia e naturalezza. Questa sua splendida dote unitamente alla tenacia ed alla grinta, le saranno provvidenziali con Moses: lei non è tipo da arrendersi davanti a un rifiuto, infatti quando un cavallo è palesemente recalcitrante alla sua vicinanza o tocco, Giorgia non molla e questo le permetterà di instaurare un rapporto anche con il ragazzo che la attrae con la potenza del primo, indimenticabile, amore. Così come riuscirà a conquistare uno splendido ma riottoso stallone dal manto nero, altrettanto riuscirà a far breccia nella diffidenza e freddezza di Moses che ha fatto di entrambe la sua salvifica armatura contro gli altri. Anche Moses non è immune al fascino di Georgia anche se cercherà di negarlo strenuamente.
La maggior parte del tempo, la trattavo di merda. E lei scrollava le spalle e tornava alla carica. Non la disturbava e, a quanto pareva, non la persuadeva a lasciarmi perdere. Il problema era che mi piaceva baciarla.
Con le sue lusinghe, aveva conquistato lo stallone, ormai talmente stregato che, quando lo chiamava, correva da lei. Peccato che io non ero un animale e non volevo essere la sua prossima conquista, sebbene fossi quasi certo di esserlo diventato.
La baciai mille volte sulle labbra, lasciando che il colore della sua bocca inondasse la mia mente turbata, sommergendo le immagini nella testa, finché non restò solamente Georgia, solamente baci rosa e chiaro di luna, solamente calore.
«Georgia, faresti meglio a scappare». Stava sorridendo, ma nei suoi occhi c’era una luce strana che mi fece diventare le gambe molli. Gli rivolsi un sorriso dolce, guardandolo negli occhi. «E perché dovrei farlo, Moses, se voglio farmi prendere?». Il suo sorriso si spense, ma i suoi occhi divennero più caldi. Fu allora che, continuando a tenermi il polso, con l’altra mano afferrò la mia treccia cosparsa di vernice e mi tirò a sé. Volevo dipingere il suo corpo di rosso e volevo che lui usasse il suo corpo per dipingere il mio, fino ad annullare qualsiasi differenza, senza più nero o bianco, senza passato e senza futuro, senza delitto né castigo. Solo un rosso vivo, vivo come il mio desiderio.
 Moses si considera “rotto” e portatore di sventura e tenterà di proteggere Georgia da tutto questo e quando si ritroverà a vivere un incubo tornato ad essere realtà, la allontanerà da se’. Trascorreranno anni senza avere alcun contatto, sette per la precisione, poi qualcosa o meglio qualcuno lo spingerà a tornare a cercarla.
Ma questa è soltanto la prima parte della storia che si articola in due,ma non voglio rivelarvi altro  sulla trama che mostra molti intrecci e nodi da dipanare e personaggi di cui fare conoscenza e che coloreranno di varie sfumature le loro vite. Sappiate soltanto che la dote più straordinaria può divenire una maledizione per tantissimo tempo, fino a scoprire che invece non lo è affatto, che invece è un dono che può portare aiuto e dare sollievo ad un cuore ferito….per Moses è stato così.
Il titolo originale di questo libro è The law of Moses, la legge di Moses e c’è un motivo fondamentale. La prima legge di Moses era “non amare”, ci ha pensato Georgia a disattenderla e sradicarla e questa è stata, insieme alla presenza di Bibi, la più grande fortuna per questo povero ragazzo che vi toccherà il cuore. Vi lascio altri piccoli estratti del periodo seguente il loro ritrovarsi ma non aggiungo altro per non togliervi il gusto di leggerla e scoprirla come me, incatenata pagina dopo pagina.
 
Portava ancora i capelli rasati, quasi a zero, corti e puliti, che lasciavano intravedere la sua testa armoniosa. Nell’aspetto era cambiato pochissimo – gli occhi, la bocca grande, gli zigomi e la mascella. Tutto era esattamente come lo ricordavo. Come lo ricordavo, sebbene di rado gli avessi concesso di riaffacciarsi alla mia memoria. Avevo dovuto lasciarlo andare, alla fine.
 Il suo corpo era duro, saldo, stabile, sicuro, e mi appoggiai a lui come non avevo mai fatto prima, sicura che non mi avrebbe lasciato cadere.
Mi sollevò tra le braccia e io mi avvinghiai a lui con tutta me stessa, compreso il fantasma della vecchia Georgia. E con un braccio sui fianchi per tenermi su e un altro dietro la schiena, Moses mi baciò come se avesse tutto il tempo del mondo e nessun altro posto, in cielo o in terra, dove avrebbe preferito andare.
Ragazze, questa è una storia che cattura l’attenzione per il tema scelto e il modo in cui lo tratta l’autrice. È una storia   che commuove ed in alcuni passaggi dovrete tenere  a portata di mano i fazzoletti, una storia dove si notano gli studi approfonditi e la sensibilità di chi l’ha creata e che  trasmette miriadi di emozioni anche solo con una metafora o con un affascinante tocco  di misticismo.
Ma se cercate la classica storia d’amore appassionata allora non mi sento di consigliarvela, anche se posso dirvi che dopo tanta sofferenza e tanta attesa anche Moses e Georgia avranno il loro lieto fine e sarà romantico, commovente e meraviglioso. È il primo libro che leggo di questa autrice ma l’ho trovata straordinaria, la scrittura è fluida e intensa, mi ha permesso di conoscere a tutto tondo entrambi i  protagonisti grazie ai pov alternati e nonostante l’argomento trattato sia un po’ particolare, non vi sono parti sottotono o noiose, tutt’altro. È una bella storia, delicata e romantica con la giusta dose di paranormal e suspense.
 Un romanzo da leggere tutto d’un fiato e che  mi auguro possa piacere anche a voi. Lascio che siano gli stessi Moses e Georgia a salutarvi.
Lasciammo che la gente parlasse di quello che voleva e accettasse quello che poteva. I colori sbiadirono e i dettagli svanirono. E alla fine, sarebbe diventato soltanto un racconto. Dopotutto, era una gran bella storia. Una storia sul passato e il futuro, sui nuovi inizi e sulle cose che durano in eterno. Una storia di persone fragili, persone provate, persone folli e persone spezzate, e soprattutto, una storia d’amore. La nostra storia.
 Alla prossima!
Mary
Storia