Salve amici, oggi vi parlo di Desire, terzo e ultimo capitolo della bellissima trilogia Mount di Meghan March. Venite a scoprire cosa ne penso.

TITOLO: Desire: la regina indomabile

AUTORE: Meghan March

SERIE:Mount trilogy #3

EDITORE: SEM

PAGINE: 300

PUBBLICAZIONE: 5 luglio 2018

GENERE: Erotic romance 

PREZZO: € 10,00 cartaceo, 7,99 ebook

Io difendo sempre ciò che possiedo. Anche Keira Kilgore. Lei è
mia. Non mi basta più il suo corpo. È una donna orgogliosa, ma io non mi arrenderò mai. Non voglio che qualcosa ci separi. Nessuno deve mettersi fra noi. Voglio che lei ripaghi il suo debito fino in fondo. Con il cuore.

 

Recensione

Dove si trova un uomo come Lachlan Mount?

Adam Cowie as Raphael

È questa la domanda che frulla in testa al 99% delle lettrici (il restante 1% è composto da suore) dopo aver finito questa trilogia.

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Mount è un personaggio irresistibile, l’antieroe per eccellenza in cui  coesistono luci ed ombre, come abbiamo avuto modo di scoprire negli ultimi due volumi grazie all’ausilio dei flashback.

“Non ho più paura di lui. Neanche un briciolo.
Alla fine ho capito chi è veramente. Lachlan Mount non sarà mai un eroe delle fiabe, ma scommetto che Rubio lo definirebbe un salvatore, e sono sicura che ce ne sono molti altri pronti a chiamarlo nello stesso modo.”

Se ben ricordate, nella mia recensione di King(primo libro della trilogia))lo avevo paragonato a Rhett Butler di Via col Vento per il suo atteggiamento  cinico nei confronti della vita e l’aria da irresistibile mascalzone con cui riesce a stendere al primo colpo una donna.

Mount proprio come Rhett deve sudare sette camicie per conquistare la donna di cui è perdutamente innamorato, ma  al contempo fa di tutto per non farglielo capire. Si comporta come un giocatore di poker che sa che deve bluffare fino alla fine se vuole vincere. Mount è consapevole che deve procedere con cautela perché in gioco  c’è il suo cuore, e  tutte le emozioni e i sentimenti che nel corso degli anni ha imparato a domare, a nascondere e che ora con l’entrata  di Keira nella sua vita tornano prepotentemente a farsi sentire travolgendolo con la loro forza dirompente.

Mount è un criminale freddo e cinico dalla coscienza nera quasi quanto la sua anima,eppure Keira, la rossa indomita, è l’unica che riesce a renderlo più vulnerabile, passionale, umano.

Ma Mount non è sempre stato così, lo è diventato per i troppi abusi subiti, le violenze e le mancanze vissute nella sua adolescenza; episodi indimenticabili che hanno deviato il corso della sua vita forgiandolo nell’uomo che era prima di conoscere Keira.

La violenza è sempre violenza, non va mai giustificata né l’autrice intende farlo mostrandoci un Mount buono, profondamente cambiato, redento. Il racconto del suo passato serve più a noi lettori e alla stessa Keira a far luce sulla sua personalità ombrosa e indecifrabile evidenziandone la coerenza dei comportamenti.

Mount non cambia né cambierà: è stato e resterà sempre un criminale assetato di sangue che non esita a fare fuori chiunque possa mettergli i bastoni tra le ruote, ma al contempo ha dei valori imprescindibili, vive seguendo e rispettando un codice etico che gli impedisce di maltrattare le donne o di restare indifferente di fronte alla violenza gratuita e all’ingiustizia verso i più deboli.

È un personaggio imperfetto,così umano, reale,assolutamente conscio delle sue debolezze che non si può non amare.

Tu sei la persona più vera che ho incontrato nella mia vita.Non nascondi neanche uno dei tuoi peccati: nascondi solo le motivazioni che ti guidano, ma quelle motivazioni fanno tutta la differenza del mondo.

La convinzione che non esista una speranza per lui, di non meritare l’amore lo ha spinto a mettere una barriera tra sé e il mondo. Amare è una debolezza che può costare cara ad uomini come lui.

Non farti amici, solo alleati.E non fidarti di loro se non li puoi tenere d’occhio.

E Mount  prova con tutte le sue forze ad allontanare Keira, a mostrarle solo il lato più freddo e cinico di sé, ma questa rossa lo travolge con la sua passionalità,col suo amore. E a Mount non resta che arrendersi a questa ondata improvvisa di sentimenti ed emozioni antiche che solo la focosa rossa è stata capace di resuscitare.

“Nella vita avevo imparato a non attaccarmi a una cazzo di cosa soltanto, perché non c’è nulla a questo mondo che duri per sempre. Tutto è temporaneo.
Ma se si tratta di lei, questo non vale più. Lei è mia. E lo resterà. Neppure l’anima nera che mi ritrovo potrebbe sopportare di perderla, la terrò al sicuro fino al mio ultimo respiro, se sarà necessario.”

Quando è insieme a lei Mount è solo un uomo innamorato disposto a rischiare la vita per la sua piccola ribelle. Senza la sua regina è solo il sovrano di un regno prossimo alla disgregazione.

“Prima di lei ho avuto ogni genere di bene materiale, ma niente da perdere. Ora sacrificherei tutto per tenerla al sicuro.”

Perdere Keira Kilgore vorrebbe dire perdere la mia forza.

Mount ha difetti palesi, evidenti, eppure i suoi pregi li sovrastano. È un personaggio complesso che l’autrice ci ha fatto scoprire del tutto e a cui ha affiancato la frizzante Keira, non una compagna debole ma l’unica donna in grado di tenergli testa.

Non sono più prigioniera.Sono la consorte del re.

In questo volume conclusivo Mount e Keira si abbandoneranno alla passione, vivranno il loro amore con gioia e consapevolezza, tuttavia dovranno faticare un bel po’ prima di essere felici.Sul loro cammino troveranno tanti ostacoli che rischieranno di separarli per sempre, ma ogni volta che la disperazione sembrerà prendere il sopravvento a guidarli e a dar loro la forza di affrontare le difficoltà sarà l’ amore.

Non riuscivo a toglierti dalla testa. Ti sei insinuata nella mia vita e hai cambiato tutto.

Non dire niente. Prendi tutto.

Care Dame, con grande dispiacere mi congedo da Lachlan e Keira, due personaggi che mi hanno fatto sognare e divertire come non mi succedeva da  tempo. Ho girato l’ultima pagina con un pizzico di malinconia, come quando saluti un buon amico che riesce a metterti sempre di buon umore. Mi auguro tuttavia che questo non sia un addio ma di ritrovarli in futuro  in qualche spin off o nuova serie dell’autrice. Amiche dell’Harem, se non lo avete ancora fatto, ora che la trilogia è conclusa vi invito ancora una volta a leggerla e a scoprire un’autrice ironica e graffiante come Meghan March.Non ve ne pentirete.

Alla prossima, Vanilla

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