…tutti la chiamano Vi. Ma per me non è mai stata Vi. Per me è sempre stata Violet. Come il violetto, il colore brillante con una lunghezza dominante alla fine dello spettro. Il colore che non avevo mai notato finché non ho visto lei.

Titolo: Dreams of 18

Autrice: Saffron A.Kent

Pubblicazione: 30 aprile 2021

Editore: Triskell Edizioni

 

 

 

 

 

 

 

 

RECENSIONE

 

Care Dame, oggi vi parlo di Dreams of 18 di Saffron A. Kent, secondo romanzo autoconclusivo della serie Heartstone, un forbidden, age gap dal tasso erotico molto alto.

Dreams of 18 è il secondo romanzo che leggo di questa autrice e personalmente ne sono rimasta colpita tanto quanto Gods & Monsters per i temi trattati e per lo stile linguistico e narrativo che la contraddistinguono.

Sicuramente Saffron A. Kent non è un’autrice facile da leggere e da apprezzare: il suo realismo narrativo, la sua crudezza di linguaggio la fanno camminare lungo il filo sottile tra l’esperimento ben riuscito e la rovinosa caduta.

Personalmente la trovo vera poiché non edulcora né la caratterizzazione dei personaggi né le scene erotiche: ambedue questi punti vengono spinti all’esasperazione rendendoli crudi ed estremamente realistici.

Gioca un ruolo fondamentale l’ambientazione scelta, poiché è interessante come usi la mentalità ristretta di certe zone degli Stati Uniti per far emergere i danni che da essa derivano.

E anche in questo romanzo l’autrice ci porta in una piccola cittadina, Cherryville nel Connecticut, abitata da gente della media borghesia, pomposa e azzimata. Ed è a una famiglia di queste che appartiene Violet Moore. Una ragazzina sedicenne, timida e introversa, che non ama la gente, la confusione. Si isola, non interagisce e si rende invisibile estraniandosi con le sue immancabili cuffie e i capelli sul viso, il naso immerso nei libri o fra le pagine del suo diario.

È un riflesso, una protezione contro l’indifferenza che vive in famiglia.

Frutto di un adulterio, è il memento continuo per la madre del suo sbaglio e per questo rifiutata sin dal concepimento.

Una personalità marchiata in negativo, una ragazzina che soffre e sogna una vita diversa, una famiglia diversa.

Di cosa sono fatti i sogni se non di speranza?

E se la speranza non esistesse più ci si dovrebbe rassegnare a non sognare mai più?

Questa è la storia di Violet e dei suoi sogni, ed è la storia di Graham e di come abbia di nuovo imparato a sognare.

Violet ha solo sedici anni quando vede per la prima volta Graham Edwards da lontano, attraverso una finestra. Un uomo alto, imponente, intimidente: il nuovo vicino di casa.

 

…il mio sguardo viene catturato da qualcosa. O meglio, da qualcuno. Da un uomo. Non è colpa mia se non riesco a staccargli gli occhi di dosso. È lui che spicca.

Muscoli e ossa: ecco cosa mi viene in mente quando lo osservo … E forza. Osservo con attenzione l’intera figura: i capelli spettinati, le gambe divaricate, gli occhi socchiusi per il sole. Proprio così, forza. E bellezza virile.

È attraente. Sexy, forte, autorevole e… in grado di fare tutto.

C’è qualcosa in tutto questo che toglie il fiato.

 

La timida e solitaria Violet, dimenticata da tutti, invisibile a tutti si ritrova affascinata da quest’uomo burbero e scontroso, lo osserva e giorno dopo giorno memorizza ogni suo atteggiamento, ogni sua azione, ogni sua abitudine.

 

…negli ultimi due anni ho passato gran parte del tempo a osservare lui.

…farmi domande. Cosa la tiene sveglio, signor Edwards? Perché non riesce a dormire? A differenza mia, però, lui non guarda mai da questa parte. Non sa nemmeno che sono qui.

 

Non gli ha mai parlato, non gli si è mai avvicinata. Solo una notte, nascosta dalle ombre, entra di soppiatto nel suo giardino per raccogliere le rose sfiorite che lui coltiva. Le rose appassite che nessuno guarda proprio come lei.

Dimenticate come lei.

E nella notte del suo diciottesimo compleanno, sempre più chiusa nel suo dolore di essere rifiutata e dimenticata dalla sua famiglia decide di regalarsi delle rose, le sfiorite.

 

“…che cosa ci facevi nel mio giardino in piena notte?? Mi stavi rubando le rose?”

“Prendo solo quelle appassite. Non quelle rigogliose,” spiego.

“…E perché …?”

“perché nessun altro vuole quelle appassite,” rispondo. “perché tutti vogliono le cose migliori,” …

“Vogliono qualcosa che sia fresco e bello. Qualcosa che sia perfetto. Ma cosa accade a ciò che non lo è? Alle cose che potrebbero non essere così belle o convenzionale. A quelle che potrebbero essere strane, obsolete o emarginate? Non sono molto richieste, vero? Nessuno le vuole. Ma io sì. Io le voglio. Così non si sentono rifiutate.”

 

Graham, non doveva essere in casa, lui non doveva vederla, e invece eccolo lì, di fronte a lei che audace, in preda a una leggera ebbrezza alcolica, decide di prendersi ciò che più desidera, il suo regalo di compleanno: un bacio del signor Edwards.

 

Due anni. Non posso andarmene. Osservo le sue labbra. “Signor Edwards?”

“Va’. Via. Cazzo.”

…è la mia unica occasione. L’unica per capire cosa si prova. Continuo a osservare le sue labbra. “È il mio compleanno.”

“Va a casa.”

“Non posso.” Subito dopo, salgo sulle sue scarpe eleganti.

È l’unico modo per ottenere ciò che voglio. Un bacio.

“Violet.”

Mi basta solo sfiorare le sue labbra. Assaporarle …

…non c’è nessuno. È buio. Nessuno lo saprà. Nessuno ci vedrà. È sicuro. Posso baciarlo e scappare.

 

Fu un contatto fugace, uno sfiorarsi di labbra, ma per la bigotta cittadina fu lo scandalo.

Lui, l’uomo adulto, col doppio dei suoi anni, l’allenatore di football del liceo cittadino aveva approfittato della ragazzina “strana”.

Lei, la sfrontata, aveva sedotto l’uomo integerrimo e rigido.

Le loro vite distrutte in una notte. La loro sanità mentale compromessa per sempre.

Gli effetti catastrofici di questo scandalo avranno conseguenze inimmaginabili destinate ad annientare sia Violet che Graham se non che la caparbietà di questa ragazza la porta a cercare l’uomo di cui si sente colpevole di aver distrutto la vita e la carriera, determinata a fare ammenda.

 

“Devo farlo. Glielo devo.”

“Scusarmi. Per ciò che ho fatto. Per tutto ciò che è successo.”

Non so come esprimere a parole quello che provo. Ogni volta che chiudo gli occhi, lo vedo.

Vedo la sua rabbia. Vedo la sua ira …

Sento che brucia ancora, nonostante siano passati mesi e siamo distanti. … Mi gela con lo sguardo. Il respiro affannato …

Vedo le rose   appassite a terra. Mi ha guardato come se in quel momento gli avessi rovinato la vita …

 

Violet farebbe di tutto per avere il suo perdono, per fargli capire le sue ragioni, ma non si aspettava il nuovo signor Edwards, non si aspettava quella desolazione e devastazione.

A primo acchito Violet sembrerebbe la vittima di questa storia, la ragazza debole e impaurita. La ragazza soverchiata da mille fobie e paranoie, incapace di parlare con gli estranei, di guardare negli occhi se non munita di cappello e occhiali per celarsi agli altri. Ed è così con tutto il mondo, ma non con Graham.

Con lui non ha paura, è temeraria e testarda. Non si tira indietro con lui, determinata a salvarlo dalla china distruttiva che ha preso la sua vita.

Annebbiato dall’alcol, Graham sta affrontando la desolazione che è la sua vita dopo essere andato via da Cherryville, per stabilirsi nel paesino da cui anni prima era fuggito con un neonato in fasce, determinato a crescere suo figlio sacrificando tutto se stesso.

Un uomo contorto, all’apparenza incapace di amare, ma che si rivela col tempo un genitore perfetto. Ma il retaggio di anaffettività e abbandono che hanno forgiato la sua indole lo mostrano come un uomo duro, chiuso, poco incline a instaurare relazioni durature.

Un uomo che non ha mai avuto un sogno, che non ha mai desiderato niente per se stesso: tranne Violet.

 

…sogni a occhi aperti, proprio come ho fatto negli ultimi dieci mesi. Ho sognato la sua pelle chiara. Ho immaginato il suo profumo. La sua voce. Le sue labbra rosse- ma non è un sogno.

…lei era un’esplosione di vita.

 

Lui, trentaquattrenne, affascinato da una ragazzina eterea e rilucente alla luce della luna, una piccola fata che per la prima volta porta un po’ di luce alla sua anima solitaria.

 

Due anni e dieci mesi fa, quando mi sono trasferito in Connecticut, qualcuno mi ha pugnalato nel petto con un coltello. O, perlomeno, quella era la sensazione. … nel punto esatto in cui si trova il cuore e ora il coltello è bloccato lì, per il resto della mia vita.

“Quando ti ho visto, Violet, ho avuto la sensazione che qualcuno mi pugnalasse nel petto,” dice con voce roca.

Qualcosa che mi ha fatto sentire… diverso. Però non era quello.” “E che cos’era?” “la mia anima,” mormora. “Era la mia anima che si svegliava. Quando ti ho visto, è tornata in vita. Hai svegliato la mia anima, Violet.”

 

Una ragazzina che gli dimostra che ha ancora un cuore che può battere.

Orrore! La mente controbatte il suo essere un degenere, un depravato. Invaghirsi dell’amica coetanea del figlio!

Graham è un uomo contorto, rude e scontroso ma è un uomo dai sani principi morali e farà un passo indietro, farà di tutto per evitare la piccola Violet, per non desiderarla. Fino a quella fatidica notte, alle rose rubate, al bacio.

Fino a quando Violet non gli insegnerà a sognare, a sperare. Perché anche lui con la sua freddezza, coi suoi modi rudi, con la sua scontrosità ha un cuore, ha dei desideri che non si è mai permesso di desiderare.

 

È entrata nella mia vita e mi ha salvato. Lei salva le persone. Rende il mondo un posto migliore. Sogna.

Violet e Graham due anime rifiutate, due anime sofferenti che non dovevano incontrarsi, vedersi e riconoscersi. E invece si sono viste, si sono bramate, diventando l’una il balsamo dell’altra.

Nel momento della consapevolezza ecco che scoppia l’incendio, la passione è sfrenata: i corpi si riconoscono, si desiderano, si possiedono. Il loro erotismo è spinto, brutale, a volte rozzo. Ma è l’espressione del loro modo di amarsi, di donarsi e appartenersi. Non ci sono mezze misure: loro si possiedono totalmente.

Mi stava fissando e mandando a fuoco con lo sguardo.

Il cuore mi batteva così forte che ero certa che potesse sentirlo.

Oh, Dio! Sto impazzendo, ma non importa. È vicino a me, non riesco a respirare senza respirare anche lui e mi sta toccando: è solo la seconda volta che mi sfiora la pelle, e voglio di più. Un po’ di più.

 

Un romanzo d’impatto che affascina per la dolcezza e l’ingenuità di Violet, all’inizio, con i suoi pensieri innocenti trascritti sul suo diario, che tramortisce e spiazza ancora una volta con l’irruenza e la sfacciataggine del suo erotismo crudo e spinto al limite della decenza e con quel linguaggio che abbiamo imparato a conoscere come segno dello stile di questa autrice. E poi coinvolge con una non velata descrizione del disagio causato dalla malattia mentale e dai danni provocati dall’assenza affettiva, per poi incantarci quando i protagonisti si aprono e accettano i sentimenti forti e potenti che provano e che hanno con forza e determinazione negato a se stessi.

E ancora una volta l’autrice usa le sue parole come una sorta di veicolo per la rivendicazione, da parte della figura femminile, della propria autodeterminazione, della propria libertà di scelta e decisionale; di poter essere quello che vuole indipendentemente dal volere altrui o dall’etichetta che la società le ha imposto. Poter amare liberamente chi vuole.

 

“Non dobbiamo più vergognarci. io non voglio più avere sensi di colpa, provare rabbia e dolore. Non voglio essere quello che gli altri hanno detto di noi. Non voglio che siano gli altri a definirci. Voglio solo che siamo… noi stessi. Solo io e te.”

 

L’autrice affronta sempre tematiche scomode, pruriginose che tipicamente suscitano curiosità e scandalo nei perbenisti, e le sviscera con cruda fermezza senza concedere nulla al romanzato. Qui la malattia mentale, la depressione, la paranoia vengono mostrate liberamente e affrontate con la giusta serietà senza alcun filtro. Come altresì le paure insite in chi è stato abbandonato e rifiutato da bambino: il terrore di essere così danneggiato tanto da non essere in grado di amare, di non essere degno di amore.

Emozioni, sensazioni e sentimenti che fluiscono dalle pagine di questo romanzo e che colpiscono il lettore con la potenza del dolore e dello strazio dei due protagonisti, con la forza e la resilienza di Violet e con la determinazione di Graham di riappropriarsi dei suoi sogni.

Alla prossima,

Giusi

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