Cosa c’è fra di noi, Jamie?

Non so cosa sia questa sinergia che ci lega ma, che io sia dannato, è rovinosamente tangibile.

Titolo: E se lo dice Oscar

Autrice: Laura Gaeta

Pubblicazione: 31 maggio 2021

Self Publishing

 

RECENSIONE

Care Dame, ho avuto il piacere di leggere per voi E se lo dice Oscar… di Laura Gaeta, un contemporary romance molto particolare; un’azzeccatissima miscellanea di suspense e romanticismo il tutto arricchito da una vena di ironia che lo ha reso una commedia romantica piacevolissima.

Da dove cominciare?

Pare strano anche a me, ma devo assolutamente dirvi che Laura Gaeta con questo romanzo mi ha spiazzata alla grande. Conoscevo la sua scrittura, avevo apprezzato i generi da lei trattati precedentemente, ma in E se lo dice Oscar…  si è palesata una parte di lei che avevo solo intravisto: l’ironia sfacciata e travolgente.

Per tutta la lettura il sorriso non ha abbandonato le mie labbra, numerose sono state le volte in cui ho dovuto fermarmi perché la vista era offuscata dalle lacrime (ridevo come una folle da sola).

Non lasciatevi fuorviare da queste mie parole però, perché questo romanzo non è solo una commedia ironica, ma al contrario è uno scritto multi sfaccettato dove i sentimenti, belli e brutti, accompagnano il lettore che si ritroverà a empatizzare con i personaggi tutti, e dove un mistero da risolvere vi coinvolgerà tanto quanto tutti i partecipanti a questo show, come solo la vita può essere. Tutto ciò scandito dalle massime azzeccatissime del grande Oscar.

Normalmente siamo abituate a leggere romanzi dove ritroviamo due protagonisti principali attorniati da una serie più o meno nutrita di co protagonisti. Be’, l’autrice qui ha imbastito una storia in cui compaiono una schiera di personaggi che invadono letteralmente la scena e la fanno propria prepotentemente con la loro unicità, la loro verve e la lingua tagliente.

Jaime/Lola Marlène e Abigail, Blanche e poi Arthur/ChaCha Di Gregorio e William, e Prue e Masha la prostituta emozionale e Greg.

Ma andiamo per ordine.

Jaime trentenne fotografo freelance, padre single in lotta da ben cinque anni per avere la custodia della figlia dodicenne Blanche. In gravi difficoltà economiche accetta un secondo lavoro che lo porterà nel locale di Arthur e a scoprire una parte di sé avventurosa ed esibizionista, trasformandolo in Lola Marlène.

Quando ho iniziato a esibirmi, dopo aver passato la transizione incerta e goffa di chi non sa cosa sta facendo, ho letteralmente creato uno stile tutto mio. Lola Marlène è quella che i critici definiscono una drag queen atipica. E quello che ho creato piace, cazzo.

Esibirsi, per Lola, è sentirsi viva, libera di esprimere se stessa nella sua completezza e lo fa talmente bene da diventare il numero clou del locale.

Sul palco, non ho identità sessuale, … Sono uomo, sono donna, sono predatore, sono preda. … sono ciò che ognuno è nella vita di tutti i giorni.

 

Ed è durante una sua esibizione che la dolce inglesina Abigail, da qualche anno trasferitasi a Boston, ubriaca fradicia la/o vede. Sicuramente ne rimane colpita, stregata potremmo dire,

 

Il viso è completamente truccato, come fosse una donna incapace di gestire il make-up. le ciglia lunghissime, il contouring eccessivo, il rossetto blu. Tutto dovrebbe dare una connotazione femminile ma, non capisco come, è più virile di tanti altri uomini che io ho conosciuto in passato.

Tutto è bollente, ogni suo movimento trasuda passione ma quello che mi stordisce sono i suoi occhi. Feroci, penetranti. Dinamite pura.

 

ma in quel momento i suoi problemi sono altri e aprire bocca in pubblico con tanto di microfono sarà l’inizio della nostra storia.

Jaime/Lola e Abigail per una serie fortuita di coincidenze si ritroveranno invischiati nel cercare di svelare il mistero di un omicidio e di un corpo trafugato. E la loro forzata interazione non sarà tutta rose e fiori, anzi potremmo dire il contrario.

 

“Sai solo combinare casini”. Attonita, mi alzo e mi giro. Mi guarda come se volesse uccidermi. “perché ce l’hai con me? Neanche ti conosco” blatero ormai senza pudore. Lui si avvicina con due falcate fino a fermarsi a pochi centimetri da me. Alzo la testa per osservarlo, i nostri occhi si intrecciano. Mi lecco le labbra arse, quasi tremo per la paura, ma non abbasso lo sguardo. “Stammi lontano” ringhia poi prima di girare i tacchi e allontanarsi.

Un orso, un enorme orso sgarbato anche se tanto, forse troppo, bello.

 

Immaginate: Abigail, una nobile inglese, ansiosa di natura, depressa e scoraggiata dall’andazzo disastroso che ha preso la sua vita.

 

“…Scollati di dosso l’immagine di dama dell’Ottocento e mordila questa vita! Cazzo, ne hai una sola e la stai buttando nel cesso!”

Ho desiderato con tutta me stessa di avere quello che ora ho e invece di esserne contenta, invece di affrontare fiera le varie vicissitudini che io ho voluto, mi piego come un giunco al vento ogni qualvolta accade qualcosa. Ed è giunto il momento di cambiare rotta.

 

Immaginate Jaime con una dodicenne e con la consapevolezza di non sapere che pesci prendere con un’adolescente ben più matura della sua età.

 

…il volto che lascia trasparire il suo malessere. Sconvolto, osservo i suoi occhi riempirsi di lacrime …

“Io voglio solo sentirmi amata e poter amare qualcuno” mormora …

…io non so come si fa il padre, okay? Non ho la benché minima esperienza in materia …

 

Immaginate: Lola Marlène che si ritrova a contrastare le crisi isteriche della sua collega Cha Cha (Un omone alto due metri con parrucca e lustrini).

Immaginate Jaime scottato dalla vita, chiuso e riservato, scontroso e burbero che ha difficoltà ad aprirsi con gli altri, anche con la sua bambina, ma che si sente attratto in maniera sconvolgente da questa giovane terrorizzata ragazza, bella come un folletto con cui la figlia ha legato al primo sguardo.

 

Mi guarda famelico, come se volesse sbranarmi da un momento all’altro. È come se per lui fossi nuda, in questo momento.

 

Immaginateli tutti riuniti in un locale di Drag Queen insieme a Prue, William, Masha e Greg. Mescolate il tutto e… dovrete leggerlo per scoprire cosa succede, e vi posso garantire che ne varrà la pena.

 

“Abigail…” sussurro stringendomi a lei. “Jaime…” mi invoca, come se fossi un dio sceso sulla terra appositamente per farla impazzire. “siete pronti? Strilla Arthur aprendo la porta e sbattendomela contro la schiena. “Cazzo, Arthur!” sibilo ….

 

Ne vale sicuramente la pena per l’originalità della trama, per l’audace e profonda caratterizzazione dei personaggi, per l’intrigo suspence creato, per la verve e l’ironia di cui sono pregni i personaggi.

Il ritmo narrativo è serrato per tutto lo svolgimento del romanzo, in un’alternanza di momenti molto profondi, specie quelli tra padre e figlia, e situazioni fortemente ilari, accompagnati e trascinati dal mistero in cui tutti si ritrovano coinvolti.

Anche l’evoluzione dei personaggi e dei loro sentimenti è legata al ritmo imposto alla narrazione, che comporta una presa di coscienza di ciò che provano lenta e misurata alla situazione che stanno vivendo.

Il doppio pov ci permette di entrare in empatia con tutti loro, di sentirli, pur con le loro stranezze e peculiarità, veri e profondi. Si fanno amare tutti per quello che sono: pregi e difetti compresi. (Pure la prostituta emozionale! Quanto ho riso.)

Volendo fare un appunto a Laura Gaeta posso solo rimproverarle di non aver scritto di più su Jaime e Abigail. Volevo ancora leggere di loro, della loro vita insieme, dei loro battibecchi del loro amore. Perché finita l’ultima pagina ne ho sentito subito la mancanza.

Per cui se volete emozionarvi, cercare di risolvere un piccolo giallo e al contempo farvi due risate e alla fine avere il desiderio di uscire a comprare un rossetto blu, leggete E se lo dice Oscar…, non ve ne pentirete.

 

Alla prossima,

Giusi

STORIA