Titolo: Il ritmo perfetto

Autrice: Jordan Marie

Editore: Hope Edizioni

Data di pubblicazione: 11 ottobre 2018

Genere: Romance

Sinossi:

Prendi un uomo che ottiene sempre ciò che vuole, una donna che ha imparato a non desiderare, una madre e dei fratelli pazzi… E oh, sì, aggiungi una puzzola solo per rendere le cose interessanti e potresti avere “Il ritmo perfetto!

CC

Gray Lucas è tutto ciò che odio in uomo. Arrogante, ricco, privilegiato e playboy. È un’atleta professionista e le sue imprese sono leggendarie… Una sono io.  avuto l’avventura di una notte ed è stato selvaggio, passionale, eccitante e un grosso errore. O forse no. Perché più tempo trascorro con lui e la sua pazza famiglia, più voglio che rimanga…Ma gli uomini non restano… Vero?

Gray

Nel momento in cui ho rivisto Claudia Cooper, le altre donne hanno smesso di esistere. È irriverente, coraggiosa e bellissima. È perfetta. Sono l’uomo per lei, l’unico uomo per lei. Lei, però, ancora non lo sa. Amale e lasciale. Questa è la mia reputazione; con le donne gioco duro, veloce e sporco. Ciò che CC non sa ancora è che con lei non sto giocando. La sto rivendicando.

Recensione:

Care Dame,

il libro di cui vi parlo oggi è “Il ritmo perfetto” di Jordan Marie, primo volume della “Lucas Brothers Series”, portato in Italia grazie alla Hope Edizioni.

Amate gli sport romance? Vi piacciono i protagonisti con la battuta sempre pronta? Impazzite per le scene erotiche calienti? E allora venite con me a conoscere la storia di CC e Gray perché questo libro fa decisamente al caso vostro!

Siamo in un piccolo paesino del Kentucky dove la vita scorre lenta, dove tutti si conoscono e sanno tutto di tutti. Qui abita la nostra protagonista CC. Chi è CC? Oserei definirla un maschiaccio, è infatti proprietaria di un’officina meccanica e per lei i motori non hanno segreti. Passa le sue giornate tra carburatori e cinghie di trasmissioni, sguazzando nell’olio.

Gli uomini? Lascio che sia lei a rispondervi…

L’ultima volta che ho fatto sesso, ne sono piuttosto sicura, è stata due presidenti fa. Se volete fare i conti, parliamo di sei anni. Sei anni. Le donne possono dire quello che vogliono dei vibratori, ma quegli affari non potranno mai in nessun caso prendere il posto del sesso vero.

Sono pienamente d’accordo con lei, ma sorvoliamo e andiamo avanti. Ora. Immaginatevi questa scena: siete sole solette sedute in un bar a bere un drink e vi si presenta un soggetto di questo genere:

Un dio, forse. È talmente carino.

Pericolo. È senza dubbio pericoloso.

Questo tipo sembra urlare “playboy”… e playboy ricco, oltretutto.

Sapendo la vostra (siate oneste con voi stesse) pietosa e inesistente vita sessuale, cosa fareste al posto di CC? Esatto! Dopo un tentativo di mettersi a posto la coscienza cercando di convincere se stessa che un po’ di sano divertimento non vale il rischio che quest’uomo sembra portare con sé, CC cede. Del resto la carne è debole e si tratta pur sempre di uno sconosciuto di passaggio, cosa può esserci di male? Dopo aver passato un infuocato weekend a rotolarsi fra le lenzuola, CC torna alla sua vita di sempre. Per poco.

Facciamo un passo indietro. Chi è il dio che urla “pericolo” da tutti i pori? Lui è Grayson Lucas, per gli amici Gray, ed è un golfista.

Lo so, lo so, vi vedo già con le faccine tristi perché starete pensando: “Ma nooo, che sport noioso! Non poteva essere un giocatore di football?”

Abbiate fede, Dame, vi assicuro che rivaluterete questo sport. In fondo il potere di una mazza è infinito.

Dicevamo. Gray è un incallito playboy, i giornali di gossip campano con le sue continue conquiste perché gli basta un semplice sorriso per entrare in un qualsiasi paio di mutandine. Che cosa ci fa un golfista in un paesino sperduto del Kentucky? Vi ho appena descritto chi è. Ebbene sì, il suo continuo passare di fiore in fiore (e soprattutto sul fiore sbagliato) ha messo un freno alla sua carriera. Complice la ricerca di nuovi sponsor e una macchina che non ne vuole proprio sapere di partire, CC e Gray si incontreranno di nuovo. E fra un motore, un pranzo e incontri ad alto tasso erotico, il nostro Gray inizia a porsi delle domande e a intuire le prime avvisaglie di quelle che saranno poi le sue consapevolezze.

… non riesco a ricordare nessun’altra donna prima di lei. Questo è il primo indizio del fatto che potrei essere nei guai. Il secondo ce l’ho quando ride, quelle splendide labbra piene che si piegano in un sorriso. Brillano alla fioca luce col loro lucidalabbra rosa pallido.[…] CC non è come le altre. Merita qualcosa di speciale… qualcosa di diverso. Ed ecco l’ennesimo indizio che potrei esserci dentro fino al collo con questa donna.

Se Gray sembra avere le idee chiare e aver accettato il guanto di sfida, non è così per CC.

Le sue paure, una certa puttanosaura, come la chiama lei, e una famiglia decisamente chiassosa e sui generis saranno ciò che i nostri due protagonisti dovranno affrontare.

Care Dame, vi devo confessare che non ho mai riso così tanto come con questo libro. Presenta alcune mancanze a mio avviso, ma è fresco, frizzante, leggero e divertente. Insomma, una boccata d’aria fresca di cui ogni tanto si sente il bisogno per staccare da letture più impegnative.

Ma procediamo con ordine e cerchiamo di analizzare punto per punto.

I protagonisti li ho apprezzati moltissimo. CC è deliziosa, intraprendente, sicura di sé e saccente nel senso buono. Non ha peli sulla lingua e sa decisamente tenere testa a Grey. Ha una zona d’ombra nel suo passato che la condiziona non poco. A mio gusto personale, avrei preferito che l’autrice avesse approfondito di più questo aspetto, conferendogli una maggiore intensità. Ma è pur vero che stiamo parlando di un romanzo leggero, quindi la scelta autorale non risulta stonata, ma coerente con la tipologia di storia narrata.

Il nostro golfista, d’altro canto, è colui che definirei una simpatica canaglia. È sexy, possessivo, decisamente un cavernicolo ma anche capace di grandi slanci ed è un combattente nato. E questo su noi donne fa sempre presa.

Punto di forza di questo romanzo sono sicuramente le loro interazioni. I loro scambi sono caratterizzati da battute pungenti, irriverenti, salaci, in un testa a testa in cui ognuno di loro vuole sempre avere l’ultima parola. Rimanendo in tema di golf e riprendendo le considerazioni sopra fatte, vi riporto questo estratto a titolo di esempio:

«Gioco a golf» «Golf?». «Già», replico, facendo una smorfia per il suo tono incredulo. «Cioè, strani cappelli, folli pantaloni, orribili magliette… quel golf?». «Non indosso niente del genere, ma sì». «Ma non sembri un ottantenne!». «Cosa? Non lo sono. Che stai…?». «Oh, mio Dio! Ho fatto sesso con un nonno! Quanti anni hai? Insomma, sapevo che eri più vecchio di me, ma… Gesù!». «Non sono vecchio! Di che stai parlando? Ho trentacinque anni, per l’amor di Dio. Non solo i vecchi giocano a golf, sai?». «Lo so». «Ecco, vedi?». «Ho giocato a minigolf in passato. I ragazzini lo adorano, ma… sul serio? Parliamo di golf vero, giusto? Dove colpite quelle piccole palline con dei bastoni e cercate di spingerle in un buco?». «È un po’ più complicato di così. E una volta un dodicenne ha partecipato a un torneo, giusto perché tu lo sappia». «Golf», ripete lei, in tono di rimprovero. «Qual è il problema, adesso?». «Be’, insomma, se proprio dovevo avere un’avventura di una notte con un atleta, avrei preferito il football o il basket… o qualcos’altro. Insomma, almeno avrei potuto vantarmi un po’, invece così…».

Al di là della presa in giro canzonatoria, vi confermo che CC cambierà idea e diventerà una grande tifosa di golf, lol.

Le scene erotiche, benché eccessive e in alcuni punti superflue, sono sporche e calde al tempo stesso. È innegabile che fra di loro ci sia chimica, sono vincolati e legati l’uno dall’altra e per loro ogni occasione è buona per mandare la palla in buca.

La mia bocca si schianta sulla sua e interrompo la sua tirata con uno sbuffo soffocato, che mi vibra contro le labbra. Spingo la lingua verso l’interno e gemo nel sentire il familiare sapore della sua bocca: dolce e pungente, zucchero e spezie. È un sapore che non ho mai sentito prima di CC e, d’istinto, so che non lo troverò mai altrove. È tutto ciò che non ho mai sentito prima di CC e, d’istinto, so che non lo troverò mai altrove. È tutto ciò che è lei, e ho la sensazione che potrebbe causare più dipendenza di qualunque droga. La sua lingua si avvolge spavalda alla mia: è un’altra cosa che rappresenta CC. Non è timida. Sa cosa vuole e lo persegue completamente: anima e corpo. Mentre la sua lingua si intreccia alla mia e lotta per il dominio, l’uccello mi si indurisce, spingendo contro il tessuto dei pantaloni. Dio, è unica! Pensavo di aver in qualche modo idealizzato quanto fossero eccezionali i suoi baci, ma ora so, all’istante, di essermi sbagliato: sono davvero così eccezionali. Le sue dita agguantano le mie spalle, mentre infilo le mani sotto il suo vestito. Pelle calda accoglie il mio tocco… calda abbastanza da marchiare un uomo.

I personaggi secondari non sono da meno. Ad esclusione di Cammie (la puttanosaura di cui sopra e che io chiamerei anche in un altro modo, ma voglio essere professionale) che incarna perfettamente il ruolo dell’antagonista e dell’oca giuliva insopportabile e fastidiosa oltre ad un altro che non vi svelo per non spoilerare, la famiglia di Gray contribuisce a rendere questo libro una commedia piacevole e spassosa. A partire da Ida Sue, una madre hippie, moderna e un po’ impicciona che mi ha fatto ridere fino alle lacrime per arrivare alla quantità industriale di fratelli e sorelle, tutti chiamati rigorosamente con il nome di un colore o di un fiore, perché sì, in questo mondo difficile bisogna rendere la vita colorata fin dalla nascita. Certo, insieme a loro la privacy non è garantita, ma in fondo sono mossi da buone intenzioni. La famiglia è sempre un fronte unito davanti alle difficoltà ed esserci è ciò che più conta.

Gli ultimi capitoli li ho trovati un po’ affrettati. Dopo che tutto è venuto a galla, credo fosse necessario dare ampio respiro e più spazio al chiarimento fra Gray e CC. Non siamo di fronte a un romance originale, presenta i classici cliché già noti a noi lettrici compulsive, alcuni concetti ripetuti potevano essere sfrondati. Ma, nonostante questi aspetti (lo sapete ormai che sono una scassaballs, no?), come vi dicevo all’inizio è stata una lettura molto gradevole, intrisa di umorismo e ironia.

Un romanzo dal ritmo veloce grazie ai numerosi capitoli brevi e dal pov alternato, ma anche un romanzo che segue il ritmo dell’amore in cui si combatte nei momenti più ostici, si abbattono le difese per potersi prendere per mano e danzare sulle note della passione e del sentimento. Una lettura che vi consiglio come avrete capito.

Ah. E la puzzola indicata in sinossi? Pazientate e prestate moolta attenzione perché sbucherà fuori nel momento più impensato dando vita ad una scena esilarante che ben si amalgama col mood di questo testo.

Buona lettura e alla prossima,

Francesca

STORIA