Cole è il ragazzo che Liv cerca di evitare fin dal primo anno della High School. Lei è la solita “secchiona” della scuola mentre lui è quello che tutte le ragazze desiderano: alto, bello, forte, idolo sportivo…difficile resistergli anche se è quello che lei prova a fare. Cole fa di tutto per averla. Le fa provare sensazioni nuove, strane, belle e spaventose nello stesso momento, finché Liv non cede, accettando l’invito di andare insieme all’ultimo ballo della scuola, prima di separarsi definitivamente per prendere ognuno la propria strada verso Università diverse, in città lontane.Questa estate è ultimo periodo per avere quello che hanno sempre desiderato. Ma tre mesi basteranno per recuperare quattro anni di sogni, fantasie e desideri? C’è un futuro insieme per la giovane coppia?
In occasione della recente uscita di UNA CALDA ESTATE , cogliamo l’occasione per presentare il testo di VICTORIA
Lasciamo la parola all’autrice:
- Perché una lettrice dovrebbe leggere il tuo libro?
Cerco di scrivere le storie che si avvicinano alla vita reale in modo che il lettore possa immedesimarsi più facilmente in quello che legge. Essendo una lettrice accanita, cerco di dare ai miei romanzi quello che vorrei io stessa trovare negli altri: amore con quel pizzico di passione ed erotismo, il rispetto e l’ affetto della famiglia e degli amici che sono molto importanti e cerchiamo tutti. Non esiste la perfezione nel mondo reale e per questo motivo abbiamo bisogno di viverlo tramite le nostre letture oppure scoprire qualcosa di nuovo, qualcosa di sconosciuto oppure proibito.
Unico motivo per il quale uno dovrebbe leggere secondo me, sta solo nel ritirarsi per qualche ora, in un’altra città, nel corpo e nella mente di altre persone e vivere un racconto piacevole. Se poi questo è il risultato, per me non ha prezzo.
- Che cosa c’è di innovativo e quali sono gli elementi di continuità con il genere o con la tradizione?
La verità è che non credo che “oggi” si possa inventare qualcosa di nuovo, però migliorare gli ingredienti, il modo di scrivere, certamente sì. Io non sono mai stanca di leggere un buon libro e veramente leggo di tutto. Ripeterei la stessa cosa di prima che per un lettore credo sia molto importante: poter viaggiare nel tempo, nello spazio e diventare un’altra persona è meraviglioso. Con qualsiasi genere che leggi o scrivi. La semplicità e usare le scene o fatti accaduti realmente rendono poi anche lo stesso testo più reale e vivo. Questo è il mio piccolo segreto che uso in tutti i romanzi che scrivo.
- Che cosa ti ha spinta a scrivere?
Nel 2009 per la prima volta ho preso carta e penna. Avevo sempre desiderato raccontare la mia vita in una autobiografia. “Dire” alle persone che da certe situazioni si può uscire vincenti (per questo motivo il nome Victoria) e che nonostante la vita sia difficile in ogni percorso è unica e meravigliosa. Però un’autobiografia si scrive una volta nella vita e siccome ci sto lavorando ancora, ho deciso di provare a creare qualcosa di nuovo, inventando una storia. Quell’uomo che ai miei occhi è perfetto, quella vita che mi renderebbe felice o quello che mi piacerebbe vivere. Non si deve mai smettere di sognare e la scrittura mi permette di farlo tutti i giorni.
- Da che cosa è nata la storia? Quali sono state le fonti di ispirazione?
L’ intera trilogia West parte da lui: Dean Andrew West, il protagonista maschile del primo libro “Balla con (per) me”. Volevo un mio “lui” perfetto con una “lei” che merita tutto quello che lui ha da darle. Mentre la trilogia era pensata solo per loro due, durante la scrittura mi sono affezionata molto a Liv e Jessica, così, quasi alla fine del libro ho deciso di dare voce anche a loro. Secondo me, avevano cose da raccontare.
“Una calda estate” parte come New Adult e si trasforma in Erotic Romance e quest’idea mi piaceva molto, magari per qualcuno non credibile, però tutti noi abbiamo avuto 19 anni come lei, Liv, e basta leggere la sua storia, le sue insicurezze e vedere la sua crescita, per capire che abbiamo passato tutti esattamente quello. Non è facile essere una persona adulta e responsabile, però non era facile nemmeno essere un teeneger.
- Quando scrivi? E come? in modo organizzato e continuo o improvviso, discontinuo?
Prima di iniziare creo degli appunti che seguo poi durante la scrittura: ambientazione, nomi, l’aspetto estetico dei protagonisti. Poi faccio un casino: scrivo le scene. “Una calda estate” per esempio è stata scritta quasi tutta al contrario perché avevo in mente il finale e l’ho scritto. Poi sono stata inspirata da un’altra cosa e l’ho messa giù e infine ho cominciato a scrivere l’inizio, dal prologo collegando le scene già pronte. Scrivo di giorno e di notte. Magari per un mese intero non scrivo nulla, perché il nulla è quanto ho in mente, ma poi quando “ce l’ho” metto su carta 30 pagine in poche ore, perdendomi dentro e facendomi trasportare dalla storia.
- Quali strategie hai adottato per promuovere il tuo libro e che tipo di strumenti hai usato – e usi– per proporlo all’attenzione dei tuoi potenziali lettori?
Non ho molte aspettative ma solo un desiderio: condividere il mio lavoro con gli altri. Dare ai lettori quelle ore dove potersi ritirare. Credo che basti il passaparola dei social network perché poi gli stessi lettori, se hanno apprezzato il tuo lavoro, sono la tua migliore pubblicità. Sono loro la parte più importante e la destinazione finale. A loro si possono aggiungere i blog, che sono preziosi e il resto è fatto. Educazione e umiltà sono i due punti che un autore non deve mai perdere durante il suo percorso e tutto il resto arriva da solo.
- Perché la scelta del self publishing?
La parte più bella del self publishing è quella di essere l’imprenditore del tuo lavoro. Scrivi nei tuoi tempi e ti concentri sulla storia. Crei le copertine e curi tutta la parte della promozione iniziale. No, non è facile nulla di tutto questo e hai sempre bisogno di un editor, correttore di bozze, dei beta reader, di una fonte dove acquistare le copertine e molte altre cose, però decidi tu come, quando e perché quella scelta. Self publishing è la libertà che un autore ha. Se viene preso seriamente e curato dà un ottimo riscontro.
- Progetti per il futuro?
Una lista veramente!
Prima di pubblicare il primo libro, avevo pronti altri quattro romanzi che ora sto sistemando. Il prossimo alla pubblicazione è “Bianco e Nero” (trilogia West 3 – la storia di Jessica) che esce tra poche settimane e chiuderà la trilogia. Sono molto concentrata ora sulla scrittura di questo libro erotic romance, cui tengo molto, personalmente. Credo che Jessica sia una parte che abbiamo tutte noi donne dentro, però non siamo sempre capaci di esprimere.
“King of Diamond” è il libro che uscirà nella prima metà dell’anno, sempre sul genere erotic romance che racconta un mio sogno di molti anni fa e al quale sono legata in modo particolare. Posso svelarvi solamente che “lui” è un sexy rockettaro che vi farà perdere la testa. Questo romanzo è legato anche a quello che è il mio secondo amore: la musica.
Infine, pubblicherò la mia autobiografia “La vita è un inferno e una favola” della quale ho parlato prima, nella speranza di poter arrivare questa volta al lettore in un altro modo: consigliandolo e standogli vicina nel momento della difficoltà e dirgli che LA VITA È BELLISSIMA e di non mollare mai.
- Tre persone da ringraziare
La mia editor. Senza di lei non sarei arrivata dove sono oggi. Lei è il mio punto forte e quello di riferimento. Trovare una persona che ti consiglia, ti bacchetta e ti legge come una lettrice, per me è una dono e una benedizione.
La mia cognata e amica che ha creduto in me facendomi sempre i complimenti dove era giusto e criticandomi (ma veramente criticandomi!) dove la storia si perdeva o non le piaceva proprio. Lei mi ha mandato il link sul self publishing informandomi su dove e come farlo. Una spinta alla potenza di un uragano.
E dalla uscita del primo libro che non posso che fare altro che dire grazie ai lettori e alle lettrici che mi seguono, mi leggono, mi scrivono e sognano insieme a me. Qui non esiste un nome perché sono veramente tanti ma ognuno di loro per me è importante e nel cuore.
Vorrei dire però un grazie a voi, all’Harem’s Book per avermi letta e avermi dato questa possibilità di parlare di me e del mio lavoro.