Nonostante la critica non dia sempre giudizi lusinghieri sui suoi romanzi Danielle Steel può contare su milioni di lettori che continuano ad amare le storie che racconta, il suo modo di scrivere.

Una autrice che esige un’attenzione quanto meno doverosa: Legione d’onore nel 2014, 650 milioni di copie vendute, sempre presente, dal 1981, nella classifica del New York Times.

Nella sua pagina ufficiale e sul suo sito il 16 dicembre scorso, nel fare gli auguri ai suoi lettori, sottolineava il suo essere estremamente orgogliosa del fatto che i suoi libri “sono spesso graditi da più generazioni della stessa famiglia”.

Uno dei segreti del suo immenso successo è così svelato: creare storie che sappiano accompagnare i suoi lettori tenendo presenti le esigenze dei nuovi, futuri lettori.

E così con Lo spettacolo una trama originale e se si vuole insolita: una donna del nostro tempo che ha visto crescere e andar via i suoi tre figli ormai adulti, da lei stessa educati all’indipendenza, alla capacità di scegliere autonomamente un futuro sognato.

Kaitlin Whittier è una brillante giornalista molto amata dal pubblico femminile. È spesso ospite di programmi televisivi e talk show e da quasi vent’anni, attraverso la sua rubrica, risponde alle numerose domande delle lettrici, dispensando consigli con intelligenza e sensibilità. A cinquantaquattro anni, si dice appagata dalla sua vita: nonostante due matrimoni alle spalle, ha un lavoro che ama, tre figli ormai adulti che adora, anche se lontani, ed energie da vendere. Ma, soprattutto, non ha mai perso l’attrazione per le nuove sfide. Così, quando una sera a cena da amici la sua strada incrocia quella del produttore televisivo Zack Winter, Kait non si lascia sfuggire l’occasione. Quell’incontro casuale, infatti, la sprona a mettersi alla prova con un nuovo progetto: scrivere il soggetto per una serie tv ispirata alla storia della sua indomabile nonna. Kait si getta a capofitto in questa avventura. All’improvviso, il vuoto lasciato dai figli, trasferitisi altrove per occuparsi delle loro carriere, non è più così opprimente. Catapultata in un mondo per lei inedito, Kait conosce gente interessante, stringe nuove amicizie e si costruisce una vita diversa partendo da zero. Eppure, proprio nel mezzo di questo momento magico, sarà costretta ad affrontare la sfida più difficile in cui una madre possa mai imbattersi.

Una donna, Kaitlin Whittier, con  due divorzi alle spalle e nessun interesse sentimentale, al momento concentrata sulla professione, dispensa consigli ai suoi lettori nella rubrica – una specie di posta del cuore – di una rivista con un certo successo. E nella solitudine del suo nido vuoto ripete a se stessa il consiglio che spesso dà ai suoi lettori:

“I figli non sono responsabili della tua felicità. A quella dovrai pensarci tu”.

Ed ecco si presenta la grande occasione perché la vita “continui ad essere soddisfacente ed interessante”: scrivere una storia, un soggetto che possa diventare una sceneggiatura, per la televisione.

Kait, una madre la cui priorità restano sempre e comunque i figli, scrive una sceneggiatura dedicata alla nonna materna che, vedova, dalle  difficoltà seppe costruire un impero. É la nonna che le ha insegnato che la vita è breve, più di quanto si possa pensare, e va vissuta al massimo, come faranno le protagoniste di Le audaci Wilder nello sceneggiato con cui Kait vuole qualcosa di ben preciso e ambizioso

offrire un tributo al coraggio di alcune donne, alla tenacia con cui hanno dovuto lottare per le cose giuste in un mondo che non le capiva o che non le voleva

E le donne coraggiose  non si nascondono ma “abbracciano la vita”. 

Riconoscono la necessità di reinventarsi sempre e comunque indipendentemente dall’età.

Kait conoscerà successi ed opportunità inimmaginabili ma anche dolore e buio assoluti.

A noi lettori si offre la possibilità di gettare lo sguardo dietro le quinte e vedere come nasce uno sceneggiato, come si sviluppa, come sia spesso necessario proteggerlo perché rimanga fedele alle intenzioni dell’autore.

Lo spettacolo racconta di seconde opportunità, racconta di amicizie, guarda con tenerezza la fragilità della persona, delle età, del tempo che fugge via leggero.

É un romanzo sull’amore non solo romantico.

Parla d’amore, amore per i figli, amore per il lavoro, per gli amici, per le passioni a tutto campo.

Anche se Kait Whittier, e lo confessa, è soprattutto una madre – “il mestiere che amo di più” – ed è materno l’amore che prova nei confronti dei nuovi incontri che riempiono di nuove emozioni la sua nuova vita.

“Si rese conto di aver adottato un intero  cast di bambini. Aveva preso tutti sotto la propria ala con i loro problemi, i timori, le stranezze, le necessità e i desideri”.

Romanzo piacevole. Stile godibile, leggero e lineare.

Proposta di una storia in qualche modo nuova.

Cocoa