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IL CASO EDITORIALE DELL’ANNO
IN CIMA ALLE CLASSIFICHE IN TUTTO IL MONDO
USCITO IN 38 PAESI

«Il bestseller di qualità è tornato. Maestra si candida con forza al titolo di libro più discusso dell’anno.»
Vanity Fair

«Sesso spinto e gallerie d’arte londinesi. Autrice una saggista letteraria. Ed è già best-seller.»
La Repubblica

«La nuova regina del romanzo erotico. Un fenomeno mondiale.»
Le Figaro

È sexy, è intelligente, è spietata ed è molto, molto pericolosa…

Londra, giorno. Judith Rashleigh è una giovane e inappuntabile assistente presso una prestigiosa casa d’aste.
Londra, sera. Judith arrotonda il suo magro stipendio lavorando in un club esclusivo per soli uomini, lasciandosi educatamente adorare per la propria bellezza e fingendo di sorseggiare champagne.
Londra, notte. Judith può essere finalmente se stessa. E il sesso è il suo momento di abbandono. Libero, intenso, spregiudicato.
Judith è intelligente, colta, determinata e ambiziosa. Sa bene come mettersi in gioco e fino a che punto. Sa come vestirsi, come parlare, come recitare al cospetto dei potenti. Ha imparato a rispettare i ruoli, a fare la brava ragazza.
Ma quando, dopo essere stata ingiustamente licenziata in tronco, Judith vede tutti i suoi sogni andare in frantumi, improvvisamente capisce come vanno le cose nella realtà.
Non le rimane che rivolgersi a una sua vecchia amica. Un’amica che l’ha aiutata a camminare sempre a testa alta nonostante le avversità. Un’amica che l’ha sempre sostenuta nei momenti difficili. Un’amica che una brava ragazza come lei non dovrebbe avere: la rabbia.
Ed è proprio spinta dalla rabbia che Judith lotta per ottenere vendetta, usando ogni mezzo a disposizione: l’astuzia, il sesso e, quando necessario, anche l’omicidio.
Perché sono stati loro a iniziare… Ma sarà lei a mettere la parola fine.

«Un thriller di prim’ordine… leggetelo prima che lo legga tutto il mondo!.»
Glamour

«Una protagonista sexy, intelligente e meravigliosamente spietata.»
The New York Timesmaestra-libro.com

qualche riflessione

“Questo è il romanzo che non c’era, che sfugge alle definizioni di genere perché una protagonista così non si è mai letta” (Longanesi)

È un romanzo sul possesso. Sull’idea del potere e del possesso. Provocatorio e provocante, non proprio “il thriller più scioccante dell’anno”… Materialismo puro, carnalità, sì. Un testo che sperimenta solo in modo lieve la commistione di generi. Risente dell’effetto FSOG che ha portato come uno tsunami, a contaminare spesso i testi con una vena erotica spinta, quasi una patina di appeal. Sex appeal.

È un caso editoriale, il primo capitolo di una trilogia tradotta in molti paesi e destinata a far parlare di sé. Si tratta di un debutto, della critica d’arte Lisa Hilton, che sembra nascondersi dietro la sua protagonista e giocare con il mondo dei mercanti d’arte, del jet-set e del lusso lussurioso.

Judith Rashleigh, la splendida protagonista, è l’assistente valida ma sottovalutata di una prestigiosa casa d’aste, mortificata nella sua carriera dall’ambiente fortemente maschilista e corrotto. Accarezza in segreto il sogno di divenire “Maestra d’arte”

…spacciano secoli di bellezza e maestria artigianale per trasformarle in sterco del demonio. Tre anni fa, quando ottenni il posto alla British Pictures, ebbi la sensazione di essere finalmente arrivata. Ma l’illusione sfumò dopo qualche giorno…Nel mio ambiente di lavoro diurno, in Prince Street, avevo imparato a riconoscere l’importanza di determinati codici. Con un semplice sguardo si poteva posizionare chiunque sulla scala sociale, e con una precisione millimetrica.

Disperata e determinata a ritrovare la propria indipendenza, Judith dopo un incontro casuale con una amica di infanzia, diventa accompagnatrice in un noto nightclub.

Quel mondo funzionava così; il disprezzo e le rare lacrime venivano fuori soltanto tra noi…L’amore era un linguaggio che non ci apparteneva; la nostra moneta corrente erano carne fresca e cosce sode…in quello strano universo concentrato in cui il mondo esterno sembrava lontanissimo e nulla era completamente reale mi sentivo perfettamente a mio agio. E al sicuro.

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Ciò che divora Judith è il desiderio, l’ambizione, il disperato bisogno di realizzarsi

E poi conobbi anche il desiderio: la sensazione di sapere ciò che volevo e non avevo. Detestavo provare quell’emozione. Detestavo il fatto che tutto ciò che avevo conosciuto fino a quel momento improvvisamente mi apparisse brutto e che la fonte di quel sentimento mi scintillasse davanti agli occhi in quel dipinto.

L’incontro con un ricco uomo d’affari rappresenterà una svolta, verso strade tortuose e pericolose per raggiungere la meta del successo. Judith è disposta a tutto.

Potevo piangere, pensai. Potevo premere il naso su quel muro ruvido di mattoni e piangere per tutto ciò che non avevo, per tutte le ingiustizie, per la stanchezza. Potevo piangere per la frustrazione infinita e il rancore, potevo piangere perché ero una perdente costretta alle più schifose umiliazioni. 

L’improvvisa scoperta di una potenziale frode riguardante un dipinto Stubbs la mette in una posizione scomoda ed è licenziata, perciò, quasi per disperazione, accetta di fare un viaggio nel sud della Francia con un cliente abituale del night club.

Meglio odiare. Odiare significa mantenere lucidità, ritmo e sangue freddo.

È un azzardo che la porterà ad ingoiare l’orgoglio e ad accettare compromessi e rischi più o meno calcolati

Il destino manda all’aria i piani temerari e alla protagonista non resta che continuare il suo viaggio disperato in Italia, per la prima volta è libera, totalmente libera, con un po’ di soldi. Da qui inizia a recitare una parte dietro l’altra come un camaleonte che cerca di sopravvivere con tenacia

Sapevo bene che non conviene mai fingere di essere ciò che non si è, ma se fossi diventata abbastanza camaleontica, nessuno si sarebbe posto il problema. Non fu la presunzione a farmi persistere nel mio intento…Mi ero rotta le palle di ripartire da zero. Quella ora era la mia unica chance. Se ero nata per fare quel lavoro, lo avrei fatto bene. Io e Rabbia saremmo arrivate lontano.

Questa migrazione estiva lungo le coste del Mediterraneo la mette in contatto con la realtà scintillante e sordida del jet set, popolato da personaggi discutibili, mentre si rafforza e potenzia la sua forma particolare di resilienza

La gente si preoccuperebbe molto meno del giudizio altrui se si rendesse conto della scarsa considerazione che hanno tutti per il prossimo. Mentre due giorni diventavano tre, poi sette, poi quindici, me la cavai egregiamente con la sola accortezza di evitare di parlare di me. Steve era totalmente disinteressato alla questione, e per quanto si fosse allontanato dal suo quartier generale inscenando una parvenza di vita sociale, in fondo gli stavano a cuore solo i suoi affari e la gestione del suo patrimonio. A quanto potei desumere dal poco che lasciava trapelare, Tristan era la sua spalla, l’amico formalmente alle dipendenze di uno dei suoi fondi. Toccava a lui gestire l’equipaggio, prenotare i ristoranti, procurarsi la coca e le cosiddette modelle. Doveva insomma pensare al divertimento…Per reggere livelli di rischio come quelli degli hedge fund, gli uomini come Steve, i giocatori veri, quelli seri (e lui mostrava un compiaciuto disprezzo verso i suoi simili i cui fondi spostavano, attraverso i labirinti della finanza, appena cinque o sei miliardi), devono essere completamente indifferenti al denaro. Il loro vero interesse è un altro. È il gioco.

Allora capii: capii che la mia presenza serviva a Steve per proteggersi. In mezzo agli altri, mi atteggiavo a fidanzata possessiva, tenevo alla larga le «amiche»…

Eravamo trofei, oro trasformato in succulenta carne bronzea, Galatee che si scioglievano al tocco del denaro.

Arrivata a Roma deve rischiare il tutto per tutto su un personaggio del mercato d’arte Che è una piccola galleria in uno dei vicoletti settecenteschi e che sembra la sua possibilità

Avevo imparato una speciale forma di distacco, che si esprimeva nell’ignorare gli insulti che mi sussurravano, traendone anzi un certo piacere: mi ero convinta che mi rendessero diversa e avevo continuato a crederci anche in seguito. Forse un analista ne avrebbe tratto chissà quali conclusioni, ma non avevo mai avuto né i soldi né il bisogno di avvicinarmi all’analisi, perché quella consapevolezza del dolore era diventata per me un prezioso stimolo alla ribellione, una fonte (mi vergogno persino a dirlo) di energia. Riuscivo a sopportare cose che per gli altri erano inaccettabili, e di conseguenza potevo anche fare quel genere di cose…Tutti i miei piani si erano focalizzati su quell’unico momento. Avevo rifiutato di considerare la gravità delle mie azioni..C’è una tecnica che si chiama prospettiva anamorfica. Si dipinge un oggetto di sbieco, in modo tale che la sua vera identità si riveli soltanto quando si osserva l’immagine da un’angolazione diversa. Basta mettersi nella posizione giusta e, improvvisamente, è come se si cadesse dentro il quadro. Per un attimo si esiste contemporaneamente in due stati, sia all’interno sia all’esterno

Ancora una volta vive questo scollamento dalla realtà con un distacco affettivo totale, beandosi del potere di vivere al di sopra di ogni morale. Il senso di colpa è anestetizzato dalla sua necessità di andare avanti e di rimanere a galla, fino ad approdare a Parigi, dove si illude di poter trovare riparo e realizzarsi

Lui mi guardò, e nella linea del suo sguardo vidi disintegrarsi i muri che avevo costruito con tanta cura attorno alla mia vita, vidi la loro solidità diventare intangibile come aria.

Il sesso è potere, e forse è l’unico potere femminile per l’autrice, che rappresenta un mondo di denaro, ricchezza e astuzia, dove le donne sono accessori che usano le armi più antiche per manipolare gli uomini, relegate in una condizione quasi di cortigiana della tradizione letteraria e drammatica, ormai consolidata. La componente erotica è spiccata e dosata in modo astuto, in versione raffinata. La trama è divertente ma non sviluppata come un vero thriller, c’è piuttosto una patina di suspense, perché questa femme fatale è una fascinosa mantide, determinata, senza scrupoli e spregiudicata, che usa le armi della seduzione per attirare gli uomini in un gioco di eccessi ma non c’è un il filone noir/poliziesco, una vera e propria indagine. Solo un pizzico di adrenalina, che rende comunque accattivante la lettura.

La vera pecca sono i personaggi secondari che sono solo comparse in una carrellata grigia, senza spessore, neanche quello che sembrava il vero antagonista (su cui contavo molto).

Il punto di forza è sicuramente l’ambientazione, non tanto la descrizione disincantata della noia di vivere del jet set, quanto piuttosto il mondo sotterraneo di mercanti d’arte scaltri e viziosi, che è un contesto in cui si muove con dimestichezza l’autrice, riproducendolo in modo graffiante, intelligente. Con attenzioni particolari come quella riservata alla figura di Artemisia Gentileschi che diventa un motivo ricorrente in tutto il romanzo, quasi un alter ego della antieroina Judith.

È un assaggio intrigante. Crudo. Cinico e furbo. Un prodotto letterario vincente.

Talmente crudo da risultare a tratti arido.

Saffron

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