Titolo: Non volevo farti del male

Autrice: Joanna Wilde

Editore: Newton Compton

Pubblicazione: 24 novembre 2021

Serie: Reapers Mc #5

 

 

 

RECENSIONE

Care dame, il libro di cui vi parlo oggi è Non volevo farti del male, quinto volume della serie Reapers Mc di Joanna Wilde.

Si può dire che la vita di Levi Brook inizia a quasi vent’anni, e per assurdo scontando una pena lieve in una prigione di stato.
“Se ero ancora lì, dovevo ringraziare Bolt: lo avevo conosciuto che avevo diciannove anni, stavo scontando la mia prima pena e mi cacavo addosso dalla paura. Gli avevo fatto pena, mi aveva insegnato a restare vivo e mi aveva parato il culo all’occorrenza. Avevo una moto prima di finire dentro, ma non sapevo nulla della cultura dei motociclisti. Quando ero uscito, due anni più tardi, ero pronto per i Reapers. Bolt aveva mosso dei fili e dopo sapevo solo che sarei rimasto all’Armory, a fare lavoretti per guadagnarmi un posto nel club.”
Lavorare per il club ha i suoi alti e i suoi bassi, hai  sempre una spalla su cui contare, ma spesso lavorando per loro devi fare sacrifici per il bene comune. Ed è così che Levi “Painters” finisce di nuovo in  prigione a distanza di anni, per scontare una  condanna per trasporto illegale  di  armi,  pur di proteggere i membri del Reapers.  Questa volta però a tenergli compagnia arrivano le lettere di Melanie Tucker, una  ragazza appena conosciuta tramite la moglie del “boss”, ma che lo ha conquistato subito per la sua dolcezza e ingenuità.
“Ancora due settimane.
Se avessi avuto un minimo di decoro, l’avrei lasciata in pace. Già. Potevo farlo. Ma probabilmente avrei comunque pensato a quanto era bella. I detenuti si creano tutta una serie di fantasie folli, che vanno sempre a puttane una volta fuori. Mel era solo un’altra stronza, e anche con un bel po’ di trascorsi. Non la desideravo davvero. Di sicuro non avevo bisogno di lei.
Già. Ma chi cazzo volevo prendere in giro?”
Una volta fuori, in libertà vigilata, decide che  lui  non è abbastanza per la ragazza, che lei merita più di un biker violento che potrebbe rientrare in prigione in qualsiasi momento. Melanie non riesce a capire il suo comportamento, per lei è chiaro che tra loro c’è alchimia, perciò non si spiega come faccia lui a non accorgersene.
– Il problema di Painter è che gli piace l’idea di una relazione ma è troppo codardo per portarla avanti,- disse Kit ridacchiando.
– No, il problema di Painter è che è complicato, – disse Jess con tono serio.
-Potrei dire che è stato uno stronzo senza pari, ma se sono viva dopo l’estate scorsa è anche grazie a lui. E gli è costato la prigione. Ma questo non cambia la realtà dei fatti: Painter è la persona giusta da avere accanto se la tua vita è in pericolo e hai bisogno di qualcuno che ti salvi. Ma a parte questo? Non è di quelli bravi, Mel. Non dovresti parlargli, perché è pericoloso. Quelli li lo sono tutti.
Anche se frequentano spesso le stesse persone, i due fanno in modo di stare sempre a distanza anche se spesso è difficile non saltarsi addosso dal momento che l’attrazione fisica è sempre latente, ma Levi impone una specie di amicizia platonica pur di proteggere la ragazza. Finché  una sera, stanco di vederla frequentare altri uomini, decide di reclamarla come sua.
“Mi piace picchiare.
Non è solo per avere la meglio, ma per la scarica di energia, la dolcezza del dolore, e l’estrema concentrazione che arriva quando tutta la tua esistenza si riduce a un solo momento di tremenda ostinazione. È qualcosa di bellissimo e primitivo, e non era mai stato così bello come nell’istante in cui il nuovo ragazzo di Melanie andò al tappeto. Mi fiondai su di lui, riducendogli la faccia a un hamburger e godendomi lo spettacolo della fontana di sangue che gli zampillava dal naso. Cazzo, se era catartico”.
Saltata la friend zone tra i due inizia una relazione infuocata, e quando le cose iniziano a farsi serie, un imprevisto con il club riapre le porte della prigione per Painters. Questa volta però Melanie non ha intenzione di scrivergli o aspettarlo, la scelta dell’uomo di mettere al primo posto i suoi “fratelli biker”, specialmente nel particolare momento che stanno affrontando,  è per lei imperdonabile. Tra l’altro la lascia  da sola in un momento per lei molto importante, ma di cui lui intende lavarsene le mani.
“Non sempre rispetto la legge, e quando i miei fratelli hanno bisogno di me io gli copro le spalle. Ma sono un artista: è questo il mio lavoro. Non traffico armi e non vendo droga. Faccio dei fottuti disegni e poi li vendo ai ricconi per permettergli di parlare della mia “arte primitiva” alle feste. Mi prendo i loro soldi con un sorriso, pago la mia quota al club e torno a casa.”
Uscito finalmente di prigione dopo aver scontato una condanna di diversi anni, Levi intende seriamente dedicarsi alle  sue  passioni , l’arte e la donna che ama. Saprà perdonare,  e  soprattutto fidarsi nuovamente, la donna in questione?
Sarò sincera care amiche lettrici. Finito di leggere questo romanzo ho fatto fatica a decidere se mi fosse piaciuto o no… I pregi sono sicuramente  personaggi carismatici, tipici motociclisti che l’autrice non  descrive come pecorelle, bensì come la maggior parte dei lettori li immagina. Pericolosi, ma con delle  loro regole su cui non transigono, tutti per uno e uno per tutti. Il singolo al servizio del club ma anche il club a servizio del singolo all’occorrenza, tra cui prendersi cura della famiglia se uno dei fratelli “cade”.  I difetti sono la trama discontinua, infatti spesso non si capisce quanto tempo passi tra un evento e l’altro. Avvenimenti importanti tralasciati e poi ripresi in seguito come se niente fosse, lasciano il lettore molto spesso spiazzato, già dall’inizio, un intero capitolo dedicato a parlare di Levi e delle lettere che gli spedisce Melanie, per poi mettere alla fine del libro un cammeo con un capitolo dedicato a lei, che lo aspetta e nel frattempo gli scrive, non ho capito perché non lo abbia messo di seguito, avrebbe chiarito parte della trama invece di fare annaspare il lettore chiedendosi se si era perso un passaggio.  Altra cosa inspiegabile è il comportamento dei due protagonisti, si girano intorno per anni senza che nessuno dei due si decida a fare un passo avanti per risolvere la situazione, nonostante si frequentino in modo assiduo e entrambi affermino di essere pazzi l’uno dell’altra.  Uno stile di scrittura molto difficile da seguire, l’autrice si dilunga tantissimo nella descrizione dei comportamenti dei bikers, rendendo la lettura a volte molto pesante. Non mi hanno disturbato più di tanto le parolacce nei dialoghi,  (anche se sinceramente sono tantissime) quanto le parti hot, spesso usate per riempire pagine più che per lo scorrimento della trama stessa. Passando ai personaggi principali, Painters può benissimo essere paragonato a un ragazzino viziato, anche se lui non vuole giocare con il “giocattolo” nessun altro ci deve giocare.  Melanie, sembra la classica  bionda svampita, esce con diversi ragazzi per poi ritrovarsi miracolosamente sempre con dei motociclisti nel club di Levi…ops! Nonostante tutto non è una lettura spiacevole, molti personaggi tra cui i protagonisti hanno un loro fascino, una lettura che mette alla prova la concentrazione del lettore sì, ma questo non è un male. I momenti hot tengono desta l’attenzione, lol.
Alla prossima
Maria
STORIA
EROS