Sinossi
Sono trascorsi nove anni da quando Johanna, attraverso le pietre dei menhir di Clava Cairns, ha viaggiato indietro nel tempo di più di 800 anni, andando incontro al suo destino, rappresentato da Colin Mackenzie, un highlander dal carattere duro e caparbio, ma estremamente virile e affascinante. Ora, tuttavia, quella felicità rischia di sfumare: suo marito, a causa di un vile tradimento, viene ferito a morte dal figlio del suo antico nemico, Cameron, ora laird del clan MacPherson. Johanna è disperata: sa che, nonostante tutte le sue conoscenze mediche, in quel tempo, senza medicine appropriate e senza strumenti, il fato del suo amato è segnato. È in quel preciso momento che entra in scena Odisseo, un personaggio misterioso che nasconde un passato ancora più oscuro. È proprio il guerriero greco a rivelare alla signora dei Douglas Mackenzie dell’esistenza di alcuni punti, sulla terra, in grado di sfruttare i campi di forza geodetici che l’attraversano per permettere a quelli come loro, che chiama Cronomanti, di viaggiare nel tempo e nello spazio grazie alla loro particolare energia.
«In cambio ti chiederò una cosa…» la mette in guardia Odisseo. «Una soltanto. E tu me la darai»
Johanna è combattuta, non si fida di quello straniero, ma sa anche di non avere scelta, quindi accetta il patto. Il greco le fornisce indicazioni precise per raggiungere il luogo del passaggio più vicino e Johanna si mette in viaggio per ritornare nel suo tempo e trovare suo padre James. L’uomo è un chirurgo di fama internazionale, ed è l’unico in grado di salvare Colin, tuttavia la donna ignora che Cameron MacPherson è alle sue calcagna e la vedrà scomparire all’interno della cappella dedicata a San Giorgio (in quel luogo ci sono solo pietre in rovina, ma i sassi conservano ancora intatto tutto il loro potere). Johanna riesce dunque a ritornare nel suo tempo e convince James a seguirla, ma al ritorno suo e di suo padre nel passato, troverà un’amara sorpresa ad attenderla. Cameron farà prigionieri lei e James e tenterà di bruciarla sul rogo con l’accusa di essere una strega. Johanna dispera ormai di riuscire a farcela quando, all’ultimo istante, viene tratta in salvo da un manipolo di guerrieri del proprio clan che, approfittando della sorpresa iniziale, riescono a fuggire con la preda tanto ambita da Cameron. I MacPherson, a ogni modo, non tardano a organizzarsi e si lanciano all’inseguimento. Johanna, a quel punto, rendendosi conto della situazione disperata, decide di sacrificarsi. Si allontana dalla sua gente e attira gli inseguitori sulle sue tracce.
Riuscirà la nostra eroina a salvarsi questa volta?
Sullo sfondo della Scozia e dell’Inghilterra del XIII° secolo, tra nuovi e antichi nemici, la vicenda di Johanna si intreccia con quella di personaggi storici come Giovanni Senza Terra e il barone rivoltoso Eustace de Vesci, e con le strade della giovane e coraggiosa Mathilda Fitzwalter, nonché di Ragonar, lo splendido vichingo biondo alla ricerca delle terre occidentali che metterà in crisi Johanna stessa e i suoi sentimenti. Si dipanano le avventure rocambolesche di tanti splendidi personaggi che vi entreranno nel cuore. Oltre a Colin e Johanna, i due protagonisti, ritroveremo Alex, Patrick, Elizabeth sir Nigel, che tanto avete amato nel primo volume della saga, e faremo la conoscenza di nuovi amici: il piccolo Jamie, Mathilda, Eustace De Vesci e Ragonar, lo splendido vichingo biondo che metterà in crisi Johanna stessa. Siete curiosi di sapere cosa succederà ai vostri beniamini? Beh, allora non vi resta che tuffarvi dentro le pagine di questo splendido romanzo.
Qualche riflessione
“Per sempre”. Il significato di questa parola è forse il cuore del romanzo, l’idea di eternità, di qualcosa che va al di là dello spazio e del tempo.
Continua la saga de La capoclan con una protagonista fiera che sovrasta gli altri personaggi ed è assoluta regina di questa storia avvincente, nei paesaggi meravigliosi delle Highlands in un momento storico altamente suggestivo, il XIII secolo. Secolo oscuro di lotte intestine, di faide tra clan, secolo di rivalità nelle casate regnanti, di orgoglio indomito e di tradimenti imperdonabili. Sangue, vendetta, passione e onore. Gli ingredienti ci sono tutti per viaggiare e divertirvi.
La nostra protagonista è una cronomante, una viaggiatrice temporale, (non abbiamo nulla da invidiare alla Gabaldon) che si è ritrovata da studentessa di medicina catapultata nello spazio – temporale indietro di secoli con soltanto uno zaino in spalla, nell’Inghilterra e poi nella Scozia del XIII secolo.
In questo secondo episodio, è diventata guaritrice e moglie del laird del clan Douglas Mackenzie, un uomo carismatico, forte e magnetico, che fa tremare il cuore e scorrere più velocemente il sangue nelle vene. Terribile nella sua autorevolezza e nella grandiosa potenza di guerriero dagli occhi grigi fiammeggianti.
Johanna ha trovato l’ amore e soprattutto l’immenso affetto per il figlioletto Jamie, delizioso ometto curioso che cerca risposte e l’avventura dei grandi, anche nello zaino misterioso che la mamma nasconde sotto il letto nella camera padronale…
Oneri e onori la tengono radicata alla sua nuova vita, una realtà che tutto ad un tratto è sconvolta dalla mano vile di Cameron MacPherson, personaggio meschino che attenta alla vita di suo marito. La terra trema sotto i piedi del clan, tutto è in discussione e poi… un incontro misterioso, un’ incosciente e incredibile speranza rischiara l’animo colmo di angoscia della giovane donna.
Odisseo è un personaggio sfuggente e incredibile, una rivisitazione originale della figura che giganteggia nei secoli, molto vicino alla nostra protagonista per la sua sensibilità, perché rapsodo errante nei millenni come portatore di un bagaglio culturale universale, che deve mantenere una promessa. Solo lui sa come ritornare nel presente, nella Roma del XXI secolo, per recuperare l’unica persona di cui Johanna si può veramente fidare e che possa salvare l’amore della sua vita, il padre di suo figlio, il capo di un clan e di un popolo.
Abbiamo una vera protagonista. Coraggiosa,appassionata e fiera, padrona del suo destino e artefice di quello altrui. Regina indiscussa della storia,nella storia universale. Pronta al sacrificio.
«Ti prego, mio marito sta morendo».
«Centinaia di uomini stanno morendo in questo istante nel mondo. Non è certo una novità». Odisseo si accarezzò la barbetta. «E poi perché il tuo ritorno nel futuro dovrebbe salvarlo?».
Lei strinse i pugni, combattuta tra rabbia ed euforia. Dopo quelle ore di disperazione, finalmente aveva un piano! Finalmente aveva una possibilità concreta di aiutare Colin. «Perché nel futuro c’è una persona che potrebbe salvarlo» rispose decisa.”
La nostra protagonista ritorna nella Roma d’oggi dove solo suo padre può credere l’inverosimile e seguirla verso un non luogo, verso l’impossibile, e ritornano in patria.
Inizia così una avventura in cui il ritmo della narrazione è incalzante, i personaggi si avvicendano donando un sapore sempre nuovo e forte, incisivo, alla narrazione. Tra fughe, battaglie, incantesimi e traversate via mare, si sorride e ci si emoziona. E forse i momenti più belli sono quelli legati alla complicità tra padre e figlia. Questo personaggio, solo apparentemente secondario, ha una personalità spiccata e un umorismo tagliente, sapientemente tratteggiato, in questo rientro rocambolesco. Solcherete mari e vi imbatterete nei baroni ribelli domati dal Senzaterra, fuggirete nei boschi di Sherwood che presto saranno popolati da una zazzera corta, arciere insospettabile, animato dal fuoco della giustizia retributiva…Perché la storia della protagonista attraversa la “grande storia” secondo una tecnica narrativa a incastro: la vicenda personale incrocia gli eventi della storia dei grandi.
La maturità della scrittura si conferma nella estrema naturalezza con cui il racconto si sviluppa, tra continui colpi di scena. L’ambientazione, puntuale e precisa, conferisce quell’aura magica e suggestiva adatta a reinserire la storia nel contesto giusto ma anche a lasciare i contorni sfumati che possono essere ridefiniti dalla fantasia del lettore, riportando il romanzo in una dimensione di sogno.
I personaggi tratteggiati con tocchi veloci ma precisi, a restituire valori e passioni: l’idea del clan, di famiglia nei guerrieri del laird, l’ amore generoso di Patrick e Elizabeth, la complicità femminile di Johanna con Elizabeth e Mathilda, la fierezza e il coraggio spesso tutto femminile, la dignità della figlia di Dumbar, la lealtà e il rispetto. Anche a costo di sopire un desiderio tumultuoso, come nel caso del vichingo Ragonar, tutto onore e fascino (mi auguro di ritrovarlo presto). C’è anche l’ invidia malevola e il rancore sordo. Molto spazio alle donne in questa saga, un’amica fragile e forte allo stesso tempo, sempre presente e disponibile, anche se avvolta dalla malinconia: la splendida Elizabeth. Una menzione speciale merita ancora il personaggio FAVOLOSO del padre, che illumina la storia ogni volta che compare:
Non perse altro tempo a farsi domande. Lo aprì in fretta e ci ficcò la mano dentro. Strinse il pugno intorno alla forma familiare del cellulare. Quando lo estrasse, si accorse che lo schermo si era acceso, probabilmente nella caduta.
I balestrieri avevano incoccato di nuovo i quadrelli e stavano prendendo la mira. Le dita di James si mossero in fretta, con la rapidità dell’abitudine, aprendo il menù e la galleria. Poi scelse a caso il primo file musicale che trovò.
“Dio, fa’ che funzioni!” si augurò, per quanto sembrasse ridicolo anche a lui. “Fa’ che li distragga abbastanza da permettermi di portare via Peter!”.
Si sollevò in ginocchio, levando il cellulare come una spada. «Per il potere di Greyskull!» gridò, poi lo scagliò tra le gambe dei nemici. Un attimo dopo il cellulare cominciò a vibrare come un ossesso, mentre sparava a tutto volume la colonna sonora di Rocky 4, I feel Good.
I MacPherson fecero un balzo indietro all’urlo di James Brown. Si guardarono intorno, senza capire da dove venissero quei suoni terribili. Quando si accorsero che era la misteriosa scatola vibrante a produrli, sbiancarono.
«Stregoneria!» ansimò uno di loro. Poi gettarono via le balestre e si diedero a una fuga disordinata. James li vide correre via, prima di essere falciati da due guerrieri Douglas MacKenzie che stavano sopraggiungendo, poi si alzò e andò a raccogliere il cellulare. Lo spense e se lo fece scivolare tra le vesti. Quando si voltò, Peter lo stava fissando con gli occhi sgranati.
«Mai visto He-Man, vero?» domandò il medico con un mezzo sorriso.
Onestamente la scena vale il libro…
E infine, il legame indissolubile di un amore unico, che supera qualsiasi ostacolo.
Colin aspettò che la sua sposa entrasse nella camera padronale che era appartenuta a Cameron fino a quella mattina, quindi richiuse la porta con un calcio, senza mai staccare gli occhi di dosso alla donna. Le sue iridi sembravano due pozzi incandescenti, ribollenti di furia mista a desiderio e Johanna si sentì attraversare da un fremito di anticipazione.
«Spogliati!» le intimò il guerriero, cominciando a liberarsi a sua volta dei vestiti.
«Colin…» azzardò lei. Voleva rassicurarlo, dirgli che lo amava più della sua vita, lo aveva sempre amato, ma in quel momento laird Douglas Mackenzie sembrava voler fare di tutto, tranne che parlare.L’uomo lasciò ricadere sul pavimento la lèine e il plaid che gli fasciava le spalle robuste, quindi le si avvicinò e si incaricò personalmente di spogliarla, poi le sue mani presero possesso del suo corpo sinuoso. Johanna gemette quando sentì la prepotente virilità del marito premerle contro lo stomaco. Chiuse gli occhi per assaporare meglio le squisite sensazioni che la stavano attraversando. Colin, tuttavia, pretese la sua totale attenzione. Costringendola a rialzare le palpebre, con una mano le afferrò il collo, con l’altra le strinse un seno, quindi se la portò a pochi centimetri dalle labbra.
«Tu sei mia!» ringhiò tra i denti. «Mia e di nessun altro!».
«Fino alla fine dei miei giorni» alitò Johanna in un soffio.
Resta solo da sfogliare le pagine e sognare…
Saffron