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 Sinossi
Londra, 1680. Per il giovane Charles Rochester, marchese di Bolton ed erede del duca di Norfolk, desiderare un uomo è inaccettabile: la feroce attrazione che il nuovo servo suscita in lui deve essere soffocata a qualunque costo. Tuttavia non è facile costringere il cuore a tacere quando coloro che dovrebbero comprenderti ti tradiscono e l’unica persona leale sembra essere la sola da cui cerchi disperatamente di scappare. Per Dorian Pratt, invece, non c’è speranza: capisce subito di essere perduto non appena posa gli occhi sul suo signore. Sa bene che non potrà mai averlo, eppure impedire al proprio corpo di reagire in sua presenza sembra essere impossibile.
Quando i pericolosi segreti nascosti tra le mura di Norfolk House vengono a galla, tutto precipita. C’è solo un modo in cui Charles può sperare di tenere Dorian con sé, ma per poterci riuscire deve essere pronto a sacrificare il valore più importante che Dio gli ha donato: la propria umanità.
I torti non si perdonano e per il sangue versato c’è sempre un prezzo da pagare.

Qualche riflessione

Come un avvoltoio che veglia la preda morente.

È un testo potente, non è il solito erotico ma è qualcosa di ambizioso che mira a turbare e a scuotere i lettori. Quasi come nella profezia vagheggiata all’inizio del romanzo ci sarà un labirinto di sospetti, di colpe e misteriosi intrighi; su avvertirà una presenza oscura, forte e minacciosa dai tratti affascinanti e sinistri, e poi un momento di rivelazione e di oscurità quasi come un’eclisse inquietante.

È un’atmosfera affascinante che circonda il protagonista con le sue rare doti, avvolto da una sorta di superstizioso timore, che porta le persone a diffidare della sua persona e dei suoi pensieri ma ad essere irrimediabilmente attratte dalla sua figura controversa e ambigua di splendida “femminuccia e strega.”
Dorian vive la sua esistenza monotona e grigia dentro un orfanotrofio, cercando di difendersi dalle angherie e da forme di superstizione mentre in segreto accarezza il sogno di poter andare lontano e vivere della sua arte. Poi all’improvviso riceve la visita inaspettata e sconvolgente di Eugene Moore, incaricato di condurlo nella dimora del duca di Norfolk, Lord Jonathan Rochester.

Porterà con sé questa aura speciale e tragica, questa sua dimensione unica e affascinante che neanche il ruolo umile di servitore potrà offuscare

Disegno ciò che sogno.

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Per alcuni un potere diabolico per altri un dono misterioso, sicuramente è ciò che lo rende unico agli occhi della famiglia dei suoi signori, in particolare agli occhi del giovane Charles

Charles Rochester.
Diavolo, era bello proprio come aveva detto Agnes, forse persino di più. Aveva un volto regolare, labbra sottili e folti capelli neri; occhi che sembravano contenere migliaia di mondi e vibravano di fascino, irrequieti e intelligenti.
Ci misero un solo istante per spogliargli l’anima.

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È un incontro fatale perché non si tratta solo di attrazione improvvisa, è qualcosa di sconvolgente che confonde e provoca, tocca le corde più intime dell’animo del giovane nobile, spingendolo ad un desiderio violento ossessivo, che si confonde con qualcosa di torbido e con l’impulso a punirlo.

A tormentarlo.
A espiare una bellezza in un certo senso rubata…Sporcare quel cialtrone. Scorticarlo. Dare altro peso a quello che già gli curvava le spalle, fino a sfigurargli il volto.
Oh, che prospettiva sublime!”

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C’è la sorpresa e poi il senso di angoscia nel non riconoscersi in emozioni così sfuggenti e forti, la paura.

L’ignoto. Quella parte di sé sporca e sbagliata che gli faceva fare pensieri strani, e quegli occhi che gli facevano paura più di se stesso, persino più del marasma di sesso ed emozioni che gli si agitava nella pancia.

La permanenza nella dimora porterà il giovane ad essere protagonista prima di un complotto ai danni di Charles, poi a dover espiare per proteggere e per difendere la sua famiglia in ogni modo, infine a dover pagare per essere troppo vicino agli oscuri segreti di quella famiglia… A pagare per essere troppo vicino a Charles.

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Ambientazione con riferimenti puntuali che conferiscono una patina storica accattivante, perché inquadra le vicende in momenti funzionali alla trama, resto convinta che potenziare questo aspetto del genere possa dare spunti stimolanti, perché un aggancio agli eventi della Grande storia porterebbe dinamismo alla trama che ha già notevoli premesse per uno sviluppo avvincente.
Gli aspetti surreali, misteriosi, conferiscono fascino onirico, quasi gotico, che si riverbera sui personaggi. In particolare modo sui protagonisti indubbiamente carismatici.
Componente erotica spiccata, una menzione speciale alla trattazione languida del turbamento, del senso di colpa nel vivere questa “perversione” -secondo ovviamente il benpensare dell’epoca- della passione omoerotica.
Erotismo e conflittualità sono resi in modo valido, con sensibilità notevole.
Personaggi fortemente incisivi, la diafana eterea bellezza di Dorian nasconde il fascino della bellezza del male in modo suggestivo, con un “segno” dell’unicità del protagonista, seppur inconsapevole.
Lord Charles è un giovane despota tormentato, superbo, arrogante, stizzito dalla tempesta emotiva, ebbro delle punte di sadismo, intriganti.
Giocato tutto sulla conflittualità e sulla complementarietà, il romanzo descrive in modo caldo e intenso il turbamento e la violenza delle passioni, le pieghe più nascoste dell’animo umano, le zone d’ombra della coscienza. Sorprende il candore dei sentimenti che contrasta con la furia delle emozioni, che sconvolge la nobiltà di lignaggio, cui corrisponde un animo torbido e una mente sconvolta da pensieri impuri e illeciti secondo la morale contemporanea. Un percorso di corruzione e perdizione.
Quindi il possesso diventa una forma di abbandono anche se…chi conquista? Chi domina?

Saffron

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