Fuoco.
Fuoco che divampa, che brucia, che segna. Che riduce in polvere. Che purifica. Che mangia, che annienta.
Che divora ciò che lo nutre facendone scempio.
Fuoco che si innalza verso il cielo, che urla il dolore delle sue vittime, che dà spettacolo di sé, tronfio nemico della vita.
Ma può il fuoco occultare la verità?
TITOLO: Se vince la paura – Bliss vol. 3
AUTORE: Tony J. Forder
EDITORE: Nua Edizioni
DATA DI PUBBLICAZIONE: 14 gennaio 2021
COSTO: Kindle € 5,99 – Copertina rigida € 14,25
LA SERIE “BLISS”:
Malvagio fino all’osso (titolo originale: Bad to the bone)
L’odore della colpa (titolo originale: The scent of guilt)
Se vince la paura (titolo originale: If fear wins)
The Reach of shadows (inedito in Italia)
The death of justice: a hearth-stopping crime thriller (inedito in Italia)
Endless silent scream (inedito in Italia)
SINOSSI
Un cadavere bruciato viene ritrovato in una strada di campagna. L’ispettore Bliss e Penny Chandler sono chiamati a investigare.
I due detective puntano l’attenzione sulle recenti denunce di persone scomparse e giungono alla conclusione che la loro vittima potrebbe essere tra queste. Bliss pensa di sapere di quale si tratti e teme le conseguenze nel caso abbia ragione.
In breve tempo il corpo viene identificato, e i due detective trovano delle prove che indicano la possibilità che si sia trattato di un attacco terroristico.
Nel frattempo, una persona del passato di Bliss ha bisogno del suo aiuto, e presto l’ispettore si ritrova a destreggiarsi tra la vita personale e l’impegnativo caso. Per rendere la faccenda ancora più complicata, l’MI5 e l’antiterrorismo vengono chiamati ad aiutare a risolverlo. Ma sono sulla strada giusta? Bliss e la Chandler presto si troveranno impegnati in una corsa contro il tempo, per un caso che potrebbe essere il più arduo delle loro carriere…
RECENSIONE:
“Bliss partiva dal presupposto che se ci si faceva coinvolgere troppo dagli individui si faceva più male che bene. Questo lo rendeva migliore come detective che come essere umano. O almeno quella era la sensazione.”
Il caro, vecchio Jimmy Bliss.
Finalmente ho avuto il piacere di leggere ancora una storia di Tony J. Forder, autore che amo sempre più e che attendo sempre con grandi aspettative.
Forder riesce, con poche, semplici parole, a descrivere perfettamente una situazione o un’ambientazione, è capace di invadere corpo e anima del lettore portandolo a provare empaticamente ciò che i protagonisti delle sue storie sentono.
E anche questa volta non mi ha deluso.
Se vince la paura è un libro adrenalinico seppur diluito, dove l’ansia di girare pagina, che ogni buon lettore di thriller o polizieschi ama e brama, arriva a rilento ma, quando giunge, non lascia spazio a nessun’altra emozione.
Per la prima volta, troviamo Bliss e Chandler coinvolti in un caso che tocca persino i servizi segreti e l’aviazione britannica. Una di quelle indagini dove all’inizio tutto sembra portare verso una direzione. Chiunque la seguirebbe; chiunque, ma non Jimmy Bliss.
“Gli occhi non mentivano mai.”
Bliss è, a mio avviso, un po’ il Poirot di oltremanica, un poliziotto attento a ogni particolare, anche a quello che, inizialmente, sembra non significare nulla. Un uomo ferito nell’animo che cerca ogni giorno di fare ammenda, che prova e tenta, che spinge il piede sull’acceleratore per risolvere ogni caso quando invece, forse, l’unico caso che avrebbe voluto davvero risolvere era quello della morte della moglie.
“Quello che sentiva, che gli penetrava in ogni poro mentre era steso a letto, era la presenza di Hazel. La consapevolezza di lei, della sua vita prima che fosse stata uccisa così crudelmente e strappata da lui. Ricordi che prendevano vita, così li vedeva. Hazel non esisteva in quella casa insieme a lui, semplicemente occupava una stanza della sua mente.”
Amore e senso di colpa, un cocktail micidiale.
E quando Bliss si ritrova davanti un volto familiare del passato, non riesce a non sentire la paura. La paura di lasciarsi andare, di provare di nuovo qualcosa, di riuscire a superare quel limite autoimposto di sofferenza, di espiazione.
Un caso, questo, che lo porterà a dover patteggiare con la propria coscienza, non tanto per il plot principale ma per quello secondario, vero fiore all’occhiello di questo libro.
Come dicevo all’inizio, la penna di Forder è tagliente ma riflessiva, mordace ma cauta. L’Autore dissemina ogni pagina e ogni paragrafo di nozioni e indizi, tesse la trama così come un ragno fa con una ragnatela. Con calma, senza fretta, ci porta allo Zenith senza neanche darci il modo di rendercene conto.
Alcune pecche di traduzione e revisione hanno lasciato qualche traccia e mi spiace davvero tanto perché i primi due libri della serie erano, a mio avviso, perfetti.
Altro aspetto che mi sento di segnalare è la mancanza di Note di traduzione per gli acronimi legati all’aviazione e ai servizi segreti britannici; so che sono sigle più o meno sdoganate ormai nel lessico più comune ma credo che un aiuto a un lettore non ferrato sarebbe stato opportuno.
“Esisteva più di un modo per ottenere la verità. Arrivava sotto diverse forme, tanto da quel che la gente non diceva quanto da ciò che diceva.”
Alla prossima,
Laura Black Pepper