Siamo arrivati al ROUND 3 della Team challenge

più calda, eccitante,divertente e allegra dell’estate!

Paper Princess Italia TeamChallenge

5 fratelli, 5 sogni proibiti, 5 Royals per voi ma…

1 solo è destinato a vincere.

Chi?

Che domande, REED!

Il RE dei Royal, unico, inimitabile, principe azzurro sexy e tenebroso. Il frutto proibito…

L’unico grande amore di Ella.

Ve lo abbiamo presentato nella prima sfida ed avete perso la testa per lui (impossibile resistergli), vi abbiamo dato nell’ultimo scontro 5 motivi per amarlo (difficile trattenerci), oggi ‘HAREM’S BOOK e M/M e dintorni’ avranno il piacere di proporvi

 

STRATEGIE PER CONQUISTARLO

  1. Tenergli testa
  2. Indossare una sua maglietta, la sua maglia di squadra
  3. Ballare in mezzo alla folla ma guardare solo lui
  4. Passeggiare al chiar di luna sulla spiaggia con lui
  5. Dimostrare di avere carattere

 

A queste prime mosse vincenti che gli amici di M/M e dintorni vi hanno suggerito (link QUI           http://mmedintorni.blogspot.it/2017/06/strategie-per-conquistarlo-teamreed.html   ), aggiungiamo qualcosa di piccantino e “tosto”

  1. Non mostrarsi debole: combattere

Reed ama combattere, sempre, per ciò in cui crede e per difendere chi ama, per proteggere. Mai arrendersi, mai abbassare la testa. Ella è una guerriera, una principessa che sa quando sfoderare gli artigli


Tutti tranne uno. Reed ha la mascella serrata, mentre i suoi occhi blu sono furenti.
Distolgo lo sguardo da lui e continuo verso il gruppo di ragazze che sta facendo stretching su una pila di materassini blu. Ancheggio un po’, e si fermano tutte a metà dell’esercizio, con gli occhi spalancati.
Jordan sembra solo per un momento scioccata, poi diventa sospettosa. Quando nota la mia espressione, giuro che trema. Un secondo dopo, balza in piedi e si mette a braccia conserte.
Indossa dei pantaloncini a mutanda e una canottiera stretta, e ha i capelli raccolti in una coda. Il suo fisico è snello e tonico. Forte. Ma anche il mio lo è.
«Non hai un briciolo di dignità?» Fa un sorriso sprezzante alla vista del mio abbigliamento. Mi fermo davanti a lei, senza dire una parola. Ogni singola persona presente in palestra ci sta guardando. Anzi, sta guardando me. Sono mezza nuda, e so che non sono per niente male anche con addosso questa squallida lingerie.
Non avrò genitori miliardari come loro, ma ho ereditato l’aspetto di mia madre.
E queste ragazze lo sanno perfettamente. Qualche occhiata invidiosa guizza verso di me prima di trasformarsi in cipiglio.
«Cosa vuoi?»pretende di sapere Jordan poiché ancora non dico una parola. «Non me ne frega niente di quello che dice la coach Kelley. Tu l’audizione non la fai.»
«No?» Fingo un’espressione innocente. «Ma se non vedevo davvero l’ora.»
«Neanche per sogno.»
Le sorrido. «È proprio un peccato. Morivo dalla voglia di mostrarti cosa sappiamo fare noi dei bassifondi. Ma penso di poterlo fare comunque.»
Prima che possa rispondermi, carico il pugno e la colpisco in piena faccia.
Scoppia un pandemonio. La testa di Jordan scatta all’indietro, e il suo strillo oltraggiato si perde nel mare di fischi maschili attorno a noi. Uno dei ragazzi grida: «Rissa tra ragazze!» ma non ho tempo di vedere chi sia, perché Jordan mi si lancia addosso.
La stronza è forte.

 

  1. Sfidarlo. Per Reed la vita è una sfida: ha tutto, è tutto ciò che una donna possa sognare, perciò…ha bisogno di essere continuamente stimolato. Per sentirsi vivo.

«Perché mi stai portando tu a casa?»
«Volevo parlarti.» Fa una breve pausa. «Stai cercando di mettere in imbarazzo la famiglia?»
Scioccata, mi volto sul sedile per guardarlo e mi sforzo di ignorare quanto siano sexy le sue braccia mentre stringe il volante, frustrato.
«Pensi che mi sia messa da sola la spazzatura nell’armadietto?» domando, incredula.
«Non sto parlando delle cazzate da bambini di Jordan, ma del tuo lavoro in pasticceria.»
«Uno, come fai a saperlo, signor Stalker? E due, perché mai vi avrei messo in imbarazzo?»
«Uno, di mattina ho gli allenamenti di football e ho visto Durand che ti ci accompagnava», abbaia. «Due, implica che non ci stiamo prendendo cura di te. A pranzo qualcuno mi ha chiesto se Callum avesse comprato la pasticceria e se fosse per quello che la nuova Royal ci lavorava.»
Mi lascio ricadere contro il sedile e mi metto a braccia conserte. «Be’, caspita, mi dispiace davvero tanto che tu abbia dovuto rispondere a una domanda imbarazzante a pranzo. Dev’essere stato tremendo, molto peggio che prendersi in faccia un assorbente interno volato fuori dal tuo armadietto.»
Quando sorride, mi infurio davvero. Tutta la frustrazione e il dolore rompono gli argini: sono stanca di fare la brava ragazza tranquilla. Mi sollevo sulle ginocchia, mi sporgo verso di lui e lo colpisco in testa.
«Vaffanculo», impreca. «Perché l’hai fatto?»
«Perché sei uno stronzo!» Lo colpisco ancora, con il pollice piegato e le nocche in fuori, come mi ha insegnato il vecchio fidanzato di mamma.
Reed mi spinge via con forza, spedendomi contro la portiera del passeggero.
«Siediti, cazzo! Ci farai fare un incidente.»
«No che non mi siedo!» Mi avvento ancora su di lui. «Sono stanca di te, dei tuoi insulti e dei tuoi amici tremendi!»
«Forse, se tu fossi chiara con me, richiamerei i cani. A che gioco stai giocando?»

 

  1. Farlo ingelosire. Eeeh principesse, vecchia tattica ma sempre vincente! Con Reed poi, andrete sul sicuro: è gelosissimo e possessivo.

Reed entra nella cabina senza bussare. Sbircio da dietro le sue spalle ampie e vedo Easton spalmato su un letto enorme, con un cuscino sulla testa.
«Alzati», ordina Reed.
«Perché?»
«Devi tenere papà occupato.» Reed ride, sardonico. «Be’, al momento è occupato a sufficienza, ma voglio che tu vada di sopra in caso si liberi.»
Easton si toglie il cuscino dalla faccia e si mette seduto gemendo. «Sai che ti ho sempre guardato le spalle, ma ascoltare quella donna per me è un incubo. Quei versi striduli che fa quando papà…» Si interrompe a metà della frase quando si accorge che ci sono io dietro Reed.
Non posso vedere il volto di Reed ma, qualsiasi cosa comunichi il suo sguardo, fa saltare Easton immediatamente giù dal letto. «Capito.»
«Tieni lontani anche i gemelli», gli intima Reed.
Suo fratello sparisce senza dire altro. Anziché rimanere nella cabina di Easton, Reed si sposta in quella accanto e mi fa segno di seguirlo dentro.
Rimango ferma dove sono, a braccia conserte. «Cosa vuoi?»
«Parlare.»
«Allora parliamo qui.»
«No.»
«Sì.»
Lascio ricadere le braccia lungo i fianchi ed entro nella cabina. C’è qualcosa in questo tizio… lui comanda e io obbedisco. Do battaglia all’inizio, certo, combatto sempre, ma alla fine è sempre lui ad averla vinta.
Reed chiude la porta alle mie spalle e si passa una mano tra i capelli spettinati dal vento. «Stavo pensando a quello di cui abbiamo discusso prima.»
«Discusso? Ma se hai parlato solo tu.» E il mio battito accelera perché mi ricordo quello che ha detto: Se ti devo scopare perché tu non rovini la mia famiglia, lo farò.
«Voglio che tu stia alla larga da mio fratello.»
«Oh, sei geloso?» Come direbbe Callum, sto aizzando la tigre, ma non me ne importa.

 

 

  1. Farlo impazzire di desiderio e poi…legarlo, se serve. Ahi, ahi, ahi, attente a scherzare col fuoco principesse, Reed vi consumerà…

L’immagine di Reed, qui, in piedi di fronte a me – atletico, abbronzato, nudo e provocante – mi rimarrà impressa nella memoria per sempre.
Ha tutto quello che una ragazza possa desiderare: il fisico da urlo, il viso stupendo che non perderà fascino con il passare degli anni, i soldi e quel qualcosa in più. Il carisma, suppongo. L’abilità di uccidere solo con lo sguardo.
La mela mi sta dondolando davanti, dolce e succosa, ma, come nelle fiabe, Reed Royal è il cattivo travestito da principe azzurro. Assaggiarne un morso sarebbe un grosso errore…

Mi avvicino alla sedia nell’angolo, dove un accappatoio piegato è avvolto nella sua corda. Afferro la striscia di stoffa spugnosa e la faccio scorrere tra le dita.
«Tutto quello che voglio?» gli chiedo.
Reed chiude gli occhi per un momento e, quando li riapre, sono talmente pieni di desiderio che per poco non mi cedono le ginocchia.

«Sì. Tutto.» Sembra che la risposta gli sia stata estorta con la forza. «Ma solo con me.

«Voglio legarti.»
Stringe i denti. Probabilmente pensa che sia questo che mi piace e che l’abbia fatto un sacco di volte prima.
«Certo, piccola, come vuoi.»
Non si sta piegando al mio volere, mi sta solo lanciando un’esca.

Mi osserva cauto mentre gli faccio segno di darmi i polsi. E per quanto io finga nonchalance, a stento soffoco un gemito quando la sua mano mi sfiora la pancia nuda. Appunto personale: indossare più vestiti attorno a Reed per istinto di conservazione. Non sono una scout o un marinaio. Conosco un solo nodo, quello alle scarpe. Gli circondo due volte i polsi con la corda e a entrambi si mozza il respiro quando la striscia di stoffa colpisce la parte anteriore dei suoi boxer non una, ma due volte. «Mi stai uccidendo», dice a denti stretti.
«Bene», mormoro, ma le mani mi tremano così tanto che a malapena riesco a fare i miei semplici nodi.
«Ti piace? Avermi alla tua mercé.»
«Sappiamo entrambi che non sei mai alla mia mercé.»

 

 

  1. Andare oltre le apparenze.

Sotto la corazza c’è un animo generoso, uno spirito libero e un cuore grande, ferito. Dietro quello sguardo fiero e intenso si nascondono ombre e rimpianti, che lo hanno reso un uomo complesso, con un grande senso di protezione. Oltre quel sorriso sexy e sfrontato c’è un uomo da amare, per cui lottare.

«Ti piaccio», dichiaro.
Un muscolo della sua mascella si contrae.
«Mi vuoi.»
Un’altra contrazione. «Maledizione, Reed, perché non puoi semplicemente ammetterlo? Che motivo c’è di mentire?»
Poiché non ottengo risposta, mi volto di scatto e me ne vado a grandi passi, con i piedi nudi che sollevano la sabbia. All’improvviso, mi sento tirare all’indietro, le mie spalle entrano in collisione con il suo solido petto e trattengo il respiro.
Il mento di Reed mi si posa sulla spalla, le sue labbra sono a pochi millimetri dal mio orecchio. «Vuoi che te lo dica?» sussurra.
«E va bene, te lo dico. Mi piaci. Ti voglio, cazzo.»
Sento il suo sesso premere contro di me e so che non mi sta mentendo. Mentre un brivido mi percorre la schiena, Reed mi fa voltare e la sua bocca si avventa sulla mia.
Il bacio è abbastanza rovente da trasformare l’Atlantico in lava. Le mie labbra si dischiudono e la sua lingua vi si insinua, divorandomi la bocca con movimenti avidi che mi lasciano senza fiato. Mi aggrappo alle sue spalle ampie, poi faccio scorrere le mani più giù, fino alla sua vita.
Lui geme e mi afferra, muovendo i fianchi in modo da farmi sentire ogni centimetro di sé. Poi, dopo un altro bacio da sballo, mi lascia e fa un passo indietro.
«Me ne vado al college l’anno prossimo», mi dice con voce roca. «Me ne vado, e probabilmente non tornerò più. Non sono così egoista da iniziare qualcosa che non posso portare avanti. Non ti farò mai una cosa del genere.»
Non mi importa

 

Ed ora…non resta che votare per REED sulla pagina ufficiale Paper Princess Italia USANDO L’EMOTICON CUORE ❤️ 

Solo cuore! #dateilvostrocuoreaReed

Grazie principesse ?