Chi di noi, da bambina, non ha sognato almeno una volta di essere una principessa? Chi non ha indossato corone in plastica con improponibili zirconi rosa?

Vediamo il glamour, desideriamo la fama, ma non sappiamo quanti sacrifici, quante privazioni ci sono dietro la cortina di fumo che cela la vita vera delle teste coronate.

Jodi Ellen Malpas ci permette di addentrarci oltre la nebbia, dandoci modo di toccare quella che è la vita vera della figlia del re d’Inghilterra.

TITOLO: Una principessa ribelle
Autore: Jodi Ellen Malpas
EDITORE: Newton Compton Editori
DATA DI PUBBLICAZIONE: 15 ottobre 2019
TITOLO ORIGINALE: The controversial princess
SERIE: The smoke & mirrors duology #1
GENERE: contemporary romance 
SINOSSI:
Essere la figlia del re d’Inghilterra comporta numerose responsabilità. Ma la Principessa Adeline si rifiuta di piegarsi alle aspettative che il suo titolo porta con sé. Sa bene, infatti, che potere e privilegi vanno a braccetto con intrighi e menzogne di ogni tipo. Non si sente tagliata per un mondo fatto solo di apparenze, che le impone di sposare qualcuno che non ama. Nonostante faccia di tutto per proteggere la sua indipendenza, si sente schiacciata dai doveri e dalle responsabilità. Questo fino al giorno in cui Josh Jameson entra nella sua vita. Affascinata dai suoi modi diretti, Adeline è catturata dal magnetismo dell’attore dalla reputazione peggiore di tutta Hollywood. Josh, infatti, è diverso da chiunque altro abbia mai conosciuto e Adeline sente di poter finalmente essere sé stessa. Il guaio è che Josh non ha nemmeno una goccia di sangue blu. E c’è chi è disposto a fare qualunque cosa per tenerli lontani.

RECENSIONE:

“Sei una Lokhart, Adeline. La parola libero non esiste, nella nostra condizione.”

Per tutta la sua vita, Adeline non ha sentito altro che queste poche, ma significanti, parole. Non ha fatto altro che lottare contro limiti imposti, contro sbarre di quella che, seppur dorata e magnifica, è pur sempre una prigione.

Quante volte ci siamo sentite costrette in un ruolo che non era il nostro? In un lavoro che non ci soddisfaceva? Per Adeline, la sua stessa vita è un ruolo. Terza in linea di successione al trono d’Inghilterra, controllata a vista dall’entourage messo a disposizione dal titolato padre affinché sia sempre tenuta sotto rigido controllo. Perché Adeline non ci sta a nascondere la sua vera indole per preservare l’immagine della Corona. Perché Adeline non è come suo zio, come suo fratello. Come la sua stessa mamma. Lei è vera, carnale. Lei vuole vivere, non sopravvivere.

“Compio trent’anni, oggi. Dovrei essere sposata, ormai, a qualche membro di sangue blu del mondo aristocratico, qualcuno come Haydon Sampson. […] Peccato che Haydon non sia la mia scelta. Non lo sposerò. Mai.”

Lei non scende a compromessi, se non per ottenere ciò che vuole. Ma cosa succede quando l’oggetto dei suoi desideri è inaccessibile?


Viziata, arrogante, consapevole della sua posizione e dei benefici che può trarne, come si comporterebbe nel fronteggiare chi non si inchina? Come si sentirebbe nel rapportarsi con chi non teme l’altisonante blasone, né si imbarazza per il suo lignaggio?

E cosa accadrebbe se proprio questa persona fosse quella che Adeline vorrebbe avere a tutti i costi?

“Inspiro a fondo e con calma, ma espiro un po’ trepidante. Santo cielo, in carne e ossa è ancora più bello. Ti lascia senza parole. […] È ruvido in un modo perfetto e tutto suo … JoshJameson. […] Un dannato dio. Ma per me è proibito. L’uomo più sexy del mondo è off limits, per me. Tipico. Sono contrariata, mentre continuo ad ammirare quelle forme splendide, maledicendo in silenzio il mio sangue reale. Ma poi lui guarda verso di me e i nostri occhi si incontrano. Mi giro di scatto, sorpresa dal fuoco che ha nello sguardo.”

Josh Jameson, star di Hollywood, per caso si ritrova al party di compleanno che Sua Maestà il Re ha fatto organizzare per la sua terza figlia.

Quello che doveva essere un pomeriggio noioso, si rivela essere motivo di batticuore e di attese. Di eccitazione e di rifiuti.

Quella che Josh Jameson mai avrebbe pensato neanche di incontrare, si rivela la donna che gli entrerà sottopelle, che gli farà capire che, per anni, aveva vissuto in apnea.

“«Lui non è di sicuro l’uomo per te. Le conseguenze sarebbero catastrofiche». Catastrofiche? Io pensavo orgasmiche, piuttosto.”

Ho iniziato la lettura di questo romanzo colma di tanta aspettativa e questo mio status iniziale,forse, mi ha tradita visto che, dopo aver terminato questa prima parte della storia, sono rimasta a lungo a fissare lo schermo del mio kindle, in preda alla perplessità più becera.

La storia, di per sé già vista – basti pensare a “Vacanze romane”, per fare un esempio – non dà grossi problemi; chi legge romance sa in partenza che avrà a che fare con svariati cliché, così come chi legge thriller. Presente la storia del maggiordomo? Ecco. Tutti sappiamo che, nella maggior parte dei casi, il colpevole di un omicidio sarà proprio colui che, ai fini della storia, risulta essere il personaggio più insulso, quello meno degno di nota eppure, nonostante questa consapevolezza, fremiamo lo stesso nell’attesa che il fascinoso detective faccia luce sul misfatto.

Io, qui, non ho avuto fremito alcuno.

Non sono infatti i luoghi comuni ad avermi lasciato con la boccuccia arricciata, né le vicende trite e ritrite ad avermi amareggiata. Il mio senso di incompiutezza arriva, probabilmente, da come la storia è stata portata avanti. Non è l’argomento, ma il modo di esposizione dello stesso.

Parliamo di un libro, primo di una serie, che si conclude con un cliff-hanger molto incisivo e, considerando che è per l’appunto il volume di apertura, è ovvio che sia così. Parliamo della Malpas, che ci ha abituate a finali al cardiopalma e ad attese spasmodiche per poter avere il modo di continuare la lettura. Ciò che mi ha davvero dato da pensare è che, nel giro di poche pagine, quasi tutti i problemi che Adeline e Josh hanno per  tutta la durata della storia si risolvono con un colpo di straccio che ti porta a pensare “ok, aspetta un attimo: ma davvero?!”

Una velocità che, tra l’altro, stona con l’atteggiamento di Adeline, a volte fin troppo pedante nel ripetere a se stessa quanto triste sia la sua vita o quanto senza cuore siano i suoi familiari.

Ho adorato Josh, contrappunto arrogante e yankee a una dimensione incensata e impolverata come la monarchia inglese, di cui la Malpas tratteggia in maniera sublime i vari scambi, i rapporti, quella che potrebbe essere la loro vera vita. Questa peculiarità è davvero meravigliosa: peccato che però, anche qui, la risoluzione a parecchi intrighi si abbia in pochi paragrafi.

Altro aspetto che un po’ mi ha perplesso è stata la velocità con la quale due trentenni arrivano a dirsi “ti amo”.

Premesso che io adoro gli istant-love, credo che qui si sia un po’ superato il limite, perché capisco la storia d’amore, comprendo che al cuor non si comanda e anelo al colpo di fulmine, ma solo dopo due incontri, in cui di certo non hanno approfondito la conoscenza di anime LOL, mi sembra un tantino pretestuoso se ponderiamo il tutto considerando, come dicevo poc’anzi, anche l’età dei protagonisti. A trent’anni, ci si aspetta che ci sia un po’ di disincanto, di realtà solida che porti a un miglior dosaggio dei sentimenti.

Detto questo, mie care Dame, mi riservo di leggere i volumi seguenti di questa storia comunque avvincente nonostante i punti di cui vi ho parlato e mi auguro di cambiare idea a riguardo, perché per il momento, purtroppo, per me è appena sufficiente.

Laura



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