Una vertigine chiamata amore
Autore: Mariangela Camocardi 
Genere: Historical romance
Editore: Mondadori, coll. I Romanzi Classic, maggio 2019
TRAMA: Italia, Milano. Settembre 1848. Irriverente, sensuale, irriducibile rubacuori, Kilian von Metz è un nobile che collabora con i servizi segreti austriaci. Diretto a Milano, appena riconquistata da Radetzky, Kilian s’imbatte in una locanda nell’affascinante e misteriosa Costanza, che lo implora di aiutarla a fuggire dal crudele marito. Un’esca davvero irresistibile per un gentiluomo come lui, che lo trascinerà però in un gorgo di insidie mortali e rischierà di compromettere per sempre la sua promessa d’amore con Christine Thun, la donna che gli ha rubato l’anima…

RECENSIONE

La penna di Mariangela Camocardi non si smentisce mai. Ho letto con vero piacere questo suo ultimo lavoro, che oltre a una scrittura ricercata, ma niente affatto pesante, presenta anche una ricerca storica invidiabile. La trama è arricchita da nozioni che ben permettono al lettore di capire il contesto in cui si svolgono gli avvenimenti, il romanzo prende in tal modo sia la connotazione romantica di una storia d’amore al cardiopalma, sia la consistenza e la concretezza di uno storico.  

Versatilità è la parola d’ordine di questo romanzo, che, come accennato poc’anzi, contiene una pluralità di sfumature del romance. A tratti ardito, per le tematiche trattate, quali il rapimento e la violenza; inconsuete per un romance tradizionale, ma, a ben riflettere, calate nella realtà di un mondo dove il nascere donna era un notevole svantaggio, se non addirittura una disgrazia. Piccoli dettagli, calati qua e là, ci presentano e riportano alla tragica condizione di moglie costretta a un matrimonio imposto, e, più in generale, alla privazione della libertà di pensiero e di parola a cui venivano costrette le rappresentanti dell’universo femminile. Ho molto apprezzato la finezza dell’autrice nel riuscire a rappresentare, attraverso questi escamotage, un mondo nascosto, messo a tacere dal potere del maschio, ma dotato di un potenziale invidiabile, in grado di superare traumi e di utilizzare l’intelletto come arma ben più forte della forza fisica.

Partendo da quella che potrebbe sembrare una storia d’amore classica, con un protagonista bello e dannato, che mai ha voluto soffermarsi su sciocchi sentimentalismi, l’autrice sviluppa una intricata storia di spionaggio e vendetta. Kilian von Metz è un giovane nobile che collabora coi servizi segreti autriaci. Di ritorno a Milano, si imbatte in una donna che sembra volerlo sedurre a tutti i costi. Questo causerà al bel protagonista non pochi problemi con la nobildonna che, qualche mese addietro, l’aveva colpito a tal punto, da convincerlo a intentare una relazione seria. E Christine, dal canto suo, nonostante abbia perso la testa per il biondo austriaco, è restia a ricambiare, non essendo certa della serietà dei suoiintenti.

Kilian aveva sconvolto la sua vita con l’impeto del vento quando rimodella le dune del deserto, nell’erompere della tempesta.

Tra le sue braccia e contro il cuore di lui, il mondo cessava di esistere.

In più di un’occasione il destino sembra tramare contro l’amore dei due giovani, mettendosi di mezzo per dividere un’ intesa perfetta, che trasuda passione e coinvolgimento.

Aveva abbattuto le sue difese in fretta, baciandola come se continuare a vivere per lui dipendesse dal respiro che rubava quasi con furore alla sua bocca.

Questo è il desiderio, meine Liebe, estasi e tormento insieme.

Ma forse non è il semplice fato a creare questi grossi ostacoli, bensì il desiderio di vendetta da parte di qualcuno privo di scrupoli, che odia talmente tanto von Metz, da essere disposto a sacrificare ciò che ha di più caro, senza neppure un briciolo di rimorso. Difficile dare ulteriori dettagli, senza correre il rischio di anticipare preziosi colpi di scena, che vale la pena di assaporare lentamente. Non vi resterà che leggere questo fantastico romanzo, per scoprire se l’amore saprà essere in grado di superare la sete di vendetta.

L’amore era veramente come una vertigine, allettante e pericolosa on la sua magica, voluttuosa lusinga capace di coinvolgere sentimenti, emozioni, sensi.

La perfezione della scrittura classica si trova in questo volume. Mariangela è stata in grado di dare il giusto peso a tutta la struttura e a tutti i personaggi. Niente è lasciato al caso, ma frutto di un meticoloso lavoro di approfondimento e ponderazione. In particolare ho apprezzato l’aspetto psicologico e la funzione di ogni singolo personaggio, utile a districare una trama ben ordita e costruita, che fa di questo romanzo una storia avvincente e romantica al medesimo tempo. Consigliatissimo alle amanti del genere, che, certamente, accoglieranno positivamente i particolari elementi inseriti dall’autrice.

Curcuma

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