Salve Harem, oggi vi parlo di Vorrei solo averti qui, primo volume autoconclusivo della serie Shot di Kennedy Ryan. Venite a leggere cosa ne penso.
Titolo: Vorrei solo averti qui
Autrice: Kennedy Ryan
Editore:Newton Compton
Pubblicazione: 19 aprile 2020
Serie: Shot#1
Autoconclusivo
La Serie:
1)Vorrei solo averti qui- 19 aprile 2020
2) Vorrei solo poterti odiare- 27 maggio 2020
2.5) Hoops Holiday
3) Vorrei solo fidarmi di te
August e Iris sanno di essere fatti l’uno per l’altra. Ma il tempismo dei loro incontri è sempre stato pessimo e così, nonostante la sintonia che c’era tra loro, hanno finito per prendere strade diverse. Lui è diventato una stella dell’NBA e lei combatte con la sua quotidianità. Ma non si sono mai dimenticati. Nel corso degli anni, nei loro momenti più bui, August e Iris ripensano all’unico, indimenticabile bacio che si sono scambiati. A quella notte, a quel bivio che ha cambiato le loro vite per sempre. E anche se sanno che è difficile, continuano a sperare in una seconda occasione.
RECENSIONE
Vorrei solo averti qui è un libro che ho letto qualche anno fa appena uscito in lingua originale e riletto con piacere in italiano. Ricordo che lo presi per curiosità e perché adoro gli sport romance, ma inscriverlo in questo genere sarebbe sbagliato oltre che riduttivo. Vorrei solo averti qui è un libro di denuncia, è il grido di dolore di una donna-Iris-vittima di violenza domestica che dopo un lungo percorso di sostegno psicologico riesce a uscire dal suo incubo.
Iris è una ragazza nel fiore degli anni, piena di entusiasmo e di vita. La sua infanzia nel Bayou insieme all’amata nonna che le ha fatto da madre e da padre ha contribuito a renderla una persona forte e piena di valori. Iris vuole realizzarsi come donna ed essere umano, e nonostante sia fidanzata con un giocatore dell’NBA, il suo sogno è quello di essere indipendente economicamente diventando un agente sportivo.
Ma Caleb, il suo fidanzato, ha altri piani per lei.
L’incontro con August, avvenuto fuori da un locale, è il primo elemento destabilizzante nella vita di Iris, perché la connessione immediata che ha con questo ragazzo, anch’egli un cestista molto famoso, la porta a mettere in dubbio il rapporto che ha con Caleb.
August rimane nell’ombra per gran parte del romanzo perché l’attenzione è puntata su Iris e su Caleb, il suo aguzzino.
Dopo quel fugace incontro le strade di Iris e August si dividono, e mentre quella di August è tutta in discesa tra successi e riconoscimenti sportivi, quella di Iris è in salita, dopo essere rimasta imbrigliata in un matrimonio riparatore con un uomo che l’ha resa l’ombra di se stessa.
Dov’è finita la giovane donna combattiva che aveva stregato August?
È diventata una moglie trofeo rinchiusa in una gabbia dorata dall’uomo che pensava di amare e che invece si è rivelato il suo aguzzino.
Caleb è descritto dall’autrice con un realismo impressionante; tanto perfetto agli occhi del mondo quanto marcio dentro. Spesso ci immaginiamo l’aguzzino come una persona che ha problemi di droga o alcol, un essere abominevole rifiutato dalla società. Invece il più delle volte il persecutore ha il volto della normalità, e nello specifico Caleb ha una serie di caratteristiche che mai farebbero pensare a un vile stalker o un violento aggressore. È bello, ricco, di buona famiglia, perché mai dovrebbe picchiare una donna quando altre mille si butterebbero ai suoi piedi?
Caleb esercita su Iris una violenza fisica e psicologica, la sminuisce, annienta la sua personalità, la ricatta e la fa sentire una nullità. E conduce il suo sporco gioco talmente bene che la ragazza non riesce a ribellarsi al suo orco e accetta tutto ciò che le fa, lo giustifica a causa di uno strano meccanismo psicologico.
A far splendere la vecchia Iris sarà August che nel corso degli anni, pur essendo all’oscuro di quanto accadeva tre le mura domestiche, ha continuato a starle accanto, a farle sentire la propria presenza. È grazie al suo amore che Iris trova la forza di rinascere partendo da se stessa. È lui a farla sentire di nuovo desiderata, a darle fiducia negli uomini e nel futuro.
A qualcuno la figura di August è sembrata troppo perfetta per essere vera, a me è sembrato solo un ragazzo normale disposto a qualunque cosa per conquistare il cuore della donna di cui è innamorato. Proprio perché Iris è stata ferita e abusata, August deve “faticare” il doppio per farle capire che non tutti gli uomini sono come Caleb. Deve agire con calma, non può permettersi di fallire, ecco perché deve cercare il più possibile di essere perfetto.
«Ci siamo solo noi, due disadattati. Pochi minuti con una completa estranea e all’improvviso mi sento compreso come non mi era mai successo in tutta la vita.»
«Se tu fossi mia, Iris, non ci sarebbero dubbi sulla posizione che occuperesti nella mia vita.»
Caleb farà del male anche a lui, tenterà in ogni modo di rendere la sua vita un inferno, ma August non arretrerà di un passo; continuerà imperterrito ad appoggiare Iris nella lotta contro il nemico e a sostenerla in ogni modo per riappropriarsi della sua vita. Tuttavia, benché il ruolo di August sia determinante per la rinascita di Iris, è la ragazza a fare il primo passo, prendendo consapevolezza di se stessa come donna. Anche se August è un Principe azzurro coi fiocchi, non è lui a salvare Iris. È lei la vera eroina della storia: una donna normale che con coraggio e forza di volontà sa riprendersi il futuro che le avevano strappato.
Vorrei solo averti qui è un romanzo forte, un pugno allo stomaco; la storia che non ti aspetteresti di trovare in un romance. L’autrice non edulcora le violenze fisiche e psicologiche che subisce Iris, ma le descrive con crudo realismo affinché il lettore non giri la faccia dall’altra parte ma prenda coscienza di una realtà che esiste e viene troppo spesso ignorata o ridimensionata. È un romanzo di denuncia ma al contempo un modo per far capire alle vittime che anche loro possono farcela, proprio come Iris. È un percorso difficile, ma il primo passo per liberarsi dal gioco è quello di chiedere aiuto.
«Non lasciare che niente ti ostacoli o ti impedisca di fare qualcosa». «Anche quando pensi di essere sconfitto, continua a combattere. Lotta più duramente. Insisti, perché dall’altra parte c’è sempre qualcosa per cui ne vale la pena».
Non ho parole per descrivere la grandezza umana e artistica di Kennedy Ryan, un’autrice straordinaria che coniuga il romance all’impegno sociale. I suoi libri non sono mai storie vuote destinate a finire nel dimenticatoio, ma emozioni su carta che si librano nel cuore e nell’anima del lettore scuotendo la sua coscienza.
«A volte ci sono delle occasioni nella vita, nelle quali tutta la nostra esistenza può cambiare completamente. Un bivio sulla nostra strada. A volte il cuore parla sottovoce e quando riusciamo a sentirlo, quando lo ascoltiamo, è troppo tardi e noi non lo sappiamo. Non sappiamo che avremmo dovuto curvare a destra invece che a sinistra. Scegliere una strada anziché l’altra. Ma adesso, nel rifugio della mia mente, lo so. E lo bacio. Nei miei sogni scelgo lui, il mio principe, invece dell’impostore. In questo Universo parallelo, davanti a questa seconda possibilità, svolto a destra invece di fare la scelta sbagliata… e là, solo là, noi stiamo insieme.»
Alla prossima,
Vanilla
STORIA